Come avrete sicuramente visto, ho deciso per scelta personale di non pubblicare alcuna notizia relativa al Nexus 6 presentato pochi giorni fa.
Questo per il semplice fatto che ho voluto qualche giorno in più di riflessione per poter evidentemente capire dove Google volesse mirare con questo dispositivo da ben 649€ nella versione da 32GB e 699€ per quella da 64.
Premettiamo col dire che il dispositivo è fantastico. Mi piace veramente tanto, specialmente nel retro, tranne per qualche piccola imperfezione (gusti personali). I materiali utilizzati sono decisamente diversi rispetto a quelli dello scorso anno del Nexus 5, ma allo stesso tempo non abbiamo un design ricercato e minimale tipico dei Nexus, ma bensì quello di un Moto X semplicemente più grande.
LG non è Motorola e viceversa, di conseguenza, così come fu per Samsung, potevamo aspettarci questo salto di prezzo. Ma come mai tutta questa differenza?
Io credo di essermi fatto un’idea abbastanza chiara e sensata.
Apple fa scuola su molte cose, lo sappiamo tutti. Da qui è partita l’idea di Google di avere un dispositivo piccolo ( Nexus 5), un phablet (Nexus 6) ed un tablet ( Nexus 9), riprendendo in toto i prodotti di punta di Apple. Credo anche che questa rimarrà la line-up dei dispositivi Google per diverso tempo, ovviamente con i rispettivi aggiornamenti annuali, senza più il cambio di nome.
Se ci pensate bene alla fine, seppur differenti rispetto ad iPhone 6 e 6 Plus, il Nexus 5 e Nexus 6 vanno a ricoprire le medesime fasce di mercato. Così facendo lo smartphone più piccolo rimane sul mercato (lo ho già in magazzino) e probabilmente sarà rinfrescato il prossimo anno, mentre il Nexus 6 va a completare per chi voleva un telefono leggermente più grosso.
Questa è l’idea che ho maturato in queste ore ed inizio ad esserne sempre più convinto. Magari mi sbaglierò, vedremo.