Twitter è quel luogo che nel corso degli ultimissimi anni ha subito una grandissima espansione passando da essere uno strumento di nicchia per un pubblico ristretto ad un vero e proprio sistema di informazione.
Nato come strumento di semplice condivisione, per diversi mesi è riuscito a mettere in crisi un colosso come Facebook facendo vacillare pesantemente il suo dominio incontrastato. Oltre questo parecchie aziende se ne sono interessate, ultima delle quali Google, che ha visto in esso il social network che effettivamente può fare la differenza, iniziandogli una corte spietata.
Con la chiusura del terzo trimestre, l’azienda ha segnato un bel +61% di ricavi rispetto all’anno precedente, tutti ottenuti ovviamente dalla pubblicità venduta, ma allo stesso tempo la registrazione di nuovi utenti è scesa ai minimi storici. Allora chi sono i destinatari di queste vendite?
Inizialmente Twitter era uno strumento di comunicazione che permetteva a tutti di essere a conoscenza di ciò che stava accadendo a chilometri di distanza. Oggi invece sono sempre di più gli utenti presenti che lo usano per fini inutili e di semplice svago.
L’azienda si sta snaturando, ha forse perso alcune delle linee guida con cui è stata fondata e forse questo è uno dei motivi anche del cambio alla guida. Di certo, ben me ne vogliano i nuovi utenti, ma si stava meglio quando Twitter era per pochi, pochi lo capivano e pochi lo usavano.