Pochi giorni fa, l’amico Francesco mi ha contattato raccontandomi di come, grazie alla tecnologia, era riuscito a perdere parecchio peso nel corso di questi mesi. Ne sono rimasto subito molto affascinato, ma lascio a lui il racconto di come è andata.
Sono sempre stato un malato di tecnologia, appassionato dell’ultimo modello di smartphone e computer. Il 2015 è stato l’anno del ‘’boom’’ dei cosiddetti wearable: orologi o semplici braccialetti che monitorano l’attività fisica durante l’allenamento. Da buon malato di tecnologia non potevo non comprarne uno. Il primo che ho comprato è stato il Samsung Gear Fit, e ormai a dieta da qualche mese, ho trovato la ‘’scusa’’ per andare a correre, ideale dunque per integrare dieta ed allenamento.
Il Fit permette di cronometrare la corsa, calcolare la distanza percorsa, le calorie bruciate durante la sessione d’allenamento ed infine grazie al suo sensore per i battiti cardiaci monitora l’attività del cuore durante la corsa. Tutto questo per avere un quadro dettagliato dei propri progressi sul proprio telefono, dato che i due comunicano via Bluetooth.
Oggi, invece utilizzo un Fitbit Charge HR, che possiede qualche funzionalità in più rispetto al Samsung, monitora il battito cardiaco 24h su 24 e la batteria dura fino ad una settimana.
Ma dopo una mezz’oretta di corsa potevo mangiare quello che volevo? Ovviamente no. Per quanto riguarda l’aspetto dell’alimentazione per i primi sei mesi ho monitorato la mia alimentazione tramite un’app: Lifesum.
Quest’applicazione divide la giornata in 4 parti: colazione, pranzo, snack e cena. Permette di tenere sotto controllo i valori nutrizionali di ogni singolo pasto e le calorie che apportiamo mangiando quel determinato cibo. L’app stessa ci consiglia, dopo aver impostato il nostro peso ideale, quanto assumere quotidianamente di carboidrati, proteine e grassi durante l’arco della giornata , perché al contrario di quanto si crede, la pasta non fa male, al contrario questa va assunta nelle quantità corrette, oltre una certa quantità diventa ‘’dannosa’’.
Ora, senza l’ausilio di lifesum, riesco in autonomia a capire quanto e cosa mangiare quotidianamente, concedendomi nel fine settimana qualche piccolo strappo alla regola.
Nel mio caso, la tecnologia ha ricoperto un ruolo palliativo. In realtà elemento essenziale per perdere definitivamente peso è avere una gran forza di volontà, riuscire a rinunciare al dolce di troppo e rinunciare all’oretta di riposo pomeridiana per poterla sfruttare andando a fare sana attività fisica la sera.
Ad un anno di distanza, ad obiettivo raggiunto, posso dire di non aver perso la voglia di mangiare sano e di mantenermi in forma, anzi voglio sempre migliorarmi per ottenere qualche piccolo risultato in più ad esempio nelle partite a calcetto con gli amici, ma soprattutto nella vita di relazione di tutti i giorni.
Articolo di Francesco Laface
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