Correva l’anno 2010 quando l’allora attuale CEO di Apple, Steve Jobs, fu costretto a salire sul palco del Yerba Buena Center per fornire maggiori informazioni sui problemi di ricezione dell’iPhone 4 se tenuto in mano in posizioni particolari, in quel caso i giornalisti ne parlarono così tanto che fu coniato un nuovo termine per descrivere il problema, il famoso caso Antennagate.
In quell’occasione Apple fu costretta a regalare un Bumper, oppure 15$ contanti in caso il “malcapitato“ utente avesse già acquistato la suddetta custodia, tutto questo nonostante la percentuale di utenti che avevano richiesto assistenza per problemi di ricezione del segnale erano circa lo 0,55% di tutti gli acquirenti di iPhone 4.
Sono passati 6 anni da quella conferenza e un altro caso mediatico potrebbe essere alle porte, sto parlando di un malfunzionamento della batteria del Samsung Galaxy Note 7 che potrebbe incendiarsi causando, letteralmente, un’esplosione.
Parlare di “Explosiongate” è sicuramente esagerato visto che si parla di circa 35 casi in tutto il mondo, però considerata la gravità del problema la casa sudcoreana ha fermato la vendita ed avviato una procedura di sostituzione o rimborso, procedura che secondo gli analisti di Bloomberg costerà all’azienda almeno un 1 miliardo di dollari visto che sono già stati venduti circa 2.5 milioni di dispositivi, senza ovviamente contare l’enorme danno all’immagine proprio al ridosso dell’ormai prossimo lancio dell’iPhone 7.