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Editoriali

Mea culpa su Todoist e Telegram

La tecnologia ed i suoi servizi sono belli perché sempre disponibili, in continua evoluzione e soprattutto adattabili a tutte le nostre esigenze. Sono qui quindi per fare un mea culpa generale verso tutti voi in merito a due servizi che sono tornato ad usare in pianta stabile dopo enormi peripezie che avevano intersecato il nostro cammino nelle scorse settimane.

Come avrete letto dal titolo, Todoist e Telegram sono tornati in pianta stabile nel mio setup. Con la recente integrazione di IFTTT fra i due servizi mi sono balzate in testa tantissime idee che mi hanno permesso, come sospettavo, di concentrare tutto il mio lavoro su di esse.

Da una parte con Todoist sono forse riuscito ad interpretare al meglio come la società intenda gestire i reminders. Ho letto praticamente tutti gli articoli di Federico Viticci su Macstories e più volte ne ho sentito parlare bene per tantissimi aspetti. Io lo ho provato mesi fa, non capendolo in fondo e soprattutto nella sua versione gratuita. Ho investito 30 euro circa ed ho acquistato la versione Premium che vi permette di fare veramente una miriade di cose in più che Wunderlist e simili si scordano.
Come detto si ha poi l’integrazione con IFTTT con la quale sono riuscito praticamente ad accentrare tutto il mio lavoro, sul sito e non, senza dover utilizzare null’altro. Giusto per farvi capire un po’ le sue potenzialità, ho integrato Gmail con esso in modo tale che quando mi arriva un’email importante la posso stellinare e lui me la inserisce in un task dedicato all’interno di un progetto e con una specifica etichetta. In questo modo avrò sempre le email sott’occhio, con tanto di notifica, e sono riuscito finalmente a non tardare nelle risposte o a perderne qualcuna per strada.

Parlando di Telegram invece, come vi avevo detto lo ho rimosso dallo smartphone per diverse settimane perché ricevevo solamente notifiche inutili e di pagine “farlocche”. Mi sono preso una marea di insulti perché non tutti avevano capito realmente cosa avevo detto nel mio post, ma non importa. Detto questo ho spostato, grazie ad iFTTT, anche qui parecchio del mio lavoro tornando ad averlo in pianta stabile nella dock del mio smartphone accanto ad il tanto odiato WhatsApp. Ovviamente il merito principale va dato ai bot ed ai canali che ancora nessuno dei concorrenti possiede e che, essendo aperte le API, ci da la possibilità di interagirci come meglio crediamo.

La comodità generale di queste due applicazione è il loro essere multipiattaforma. Io passo dallo smartphone al notebook senza nemmeno pensarci avendo lo stesso risultato e le stesse funzioni. La scelta di questi due servizi non è avvenuta a caso, ho messo in primo piano questa funzionalità e vista l’assenza di reali alternative, non potevo che scegliere loro.

Concludo dicendo che finalmente, dopo diverso tempo, ho ritrovato un po’ di pepe che nella tecnologia mi stava iniziando a mancare. Ho perso un po’ di tempo su IFTTT ma ne è valsa assolutamente la pena.

P.S. Spero che nessuno si offenda se sono tornato ad installare Telegram sullo smartphone. Tutte le eventuali critiche sono ben accette, ma, come detto anche in questo post, non lo uso per comunica in maniera principale e per quello sfrutto ancora WhatsApp.

Redazione Instanews

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