Dopo il caos ed il clamore mediato generato da Uber in Italia, vista anche la precaria situazione, in molti si interrogano su delle possibili alternative all’azienda americana che da un momento all’altro potrebbe abbandonare definitivamente il nostro Paese.
In questo articolo non tratteremo i motivi per cui Uber risulti migliore o peggiore rispetto ai classici taxi, bensì delle alternative ad esso.
Attivo in diverse città italiane, nello specifico Firenze, Milano, Roma e Torino, è uno dei primissimi servizi di car sharing arrivato in tutto il mondo. Consiste nel noleggio di alcune Smart sparpagliate per la città al costa di 0,29 euro al minuto + un costo di iscrizione di 9 euro.
Si tratta di un servizio abbastanza diffuso e che offre sicuramente una valida alternativa nel settore.
Il servizio arrivato quasi in concomitanza con Car2Go e che offre il medesimo servizio dando però più possibilità di scelta di mezzo disponibili dividendosi in auto e moto, dove presenti. Al momento è disponibile a Firenze, Milano, Roma, Torino e Catania con un costo al minuto di 0,25 per le Fiat 500 e 0,35 euro per gli scooter.
I mezzi a disposizione sono sicuramente superiori rispetto ai concorrenti ed offrono una maggiore flessibilità oltre ad un significativo risparmio di 0,04 euro.
Noto servizio che permette di dividere le spese di un lungo viaggio ad esempio. Si tratta di un servizio che in genere non presta delle tratte fisse tranne per quegli utenti che realmente percorrono la stessa strada ogni giorno e che quindi preferiscono risparmiare qualche cosa condividendo con gli altri il viaggio. I costi variano a seconda del vostro viaggio, ma sicuramente è un’ottima alternativa vista la sua diffusione. Dovrete solamente avere un po’ di “fiducia” nei confronti di chi vi porterà a spasso.
Una sorta di Uber italiano con cui però non si conosce il costo finale della tratta. Si basa sempre sull’ormai diffusa tecnica del car-pooling e viene pensato per delle brevi tratte cittadine.
Risulta poco diffuso ancora oggi, ma ha grandi potenzialità di espansione.
Come avete visto abbiamo trattato molti servizi che in realtà sono più dedicati alla condivisione di auto, mentre di servizi come Uber (disponibili in almeno 4/5 città) praticamente non ve ne sono.
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