Per quanto sia una persona molto digitale (si sono uno di quelli che preferisce il Kindle al libro tradizionale), ogni tanto faccio dei passi indietro e sento il bisogno di dover distaccare da questo mondo di microchip e flussi energetici.
C’è un elemento che non ho mai cambiato e che ho sempre lasciato cartaceo nel mio workflow di lavoro: scrivere le recensioni a mano su un quaderno apposito.
Lo so, per una persona come me potrà sembrare una delle contraddizioni più grandi del mondo ed invece proprio non mi viene di scrivere direttamente sul un foglio di Word la recensione del prodotto in questione, preferisco di gran lunga farlo a mano.
Nelle ultime settimane mi hanno finalmente regalato la mia prima Moleskine e, sebbene siano costose, sono arrivato alla conclusione definitiva che questo metodo che sto usando ormai da anni non lo cambierò mai. Ogni tanto mi partiva l’intenzione di cambiare e mettere tutto su digitale così da scrivere anche dallo smartphone (all’evenienza), ma ho capito che non fa per me. Sentire quel profumo di carta mi permette di staccare proprio lì dove secondo me è necessario per poter rendere io stesso al meglio delle mie capacità.
Non metto in dubbio che la tecnologia mi ha aiutato e mi aiuterà in tanti altri ambiti primo fra tutti l’università. Prendere appunti a mano non fa per me e, soprattutto, sono lento come pochi credetemi. Lì la tecnologia mi ha aiutato tantissimo in tantissimi aspetti e mi ha anche salvato da una serie di situazioni scomode o di difficoltà.
Non sono poi una persona che si mette lì a scrivere il proprio diario tutti i giorni, ma per privacy ed altri motivi miei preferisco farlo con software dedicati. Il calendario lo tengo in forma digitale, gli appuntamenti idem così come i promemoria. Insomma 90% è praticamente digitale.
Posso quindi dire di essere in parte anarchico e di essere molto controcorrente a tutti i ragazzi della mia generazione. Colpa della Moleskine? Diciamo che non ha aiutato nel passare al digitale.