Golfo del Messico: 23000 km quadrati senza ossigeno

Gli scienziati hanno verificato che il Golfo del Messico possiede una zona priva completamente di ossigeno e che si estende per quasi 23 mila km.

Golfo del Messico
Golfo del Messico

Non ci credevo nemmeno io alla lettura di una notizia simile, invece pare essere tutto vero e confermato. Il Golfo del Messico possiede una zona di circa 23000 chilometri quadrati che viene comunemente definita come zona morta.

Esse vengono così chiamate poiché i livelli di ossigeno scendono talmente in basso da mettere in pericolo la vita della fauna che vive nelle acque, nonché a repentaglio l’intero ecosistema marino.

Tra le principali cause troviamo l’inquinamento che ha incentivato e peggiorato questo fenomeno al punto tale da far crescere sempre più alghe in grado di rubare l’ossigeno disponibile per riprodursi e crescere velocemente.
Tale inquinamento sarebbe derivato da tante aziende legate al settore dell’industria della carne americana, più nel dettaglio nel mirino dello scandalo è entrata Tyson Foods (fornitore di McDonald’s e Wallmart) a causa dei suoi continui rilasci di fertilizzanti per mais e soia dedicate agli animali da macello all’interno del fiume Mississippi.

Cosa comporta una situazione simile?

Semplicemente il fenomeno spinge ovviamente a tutta la popolazione animale presente in quella zona a spostarsi velocemente verso nuovi lidi. Se così non fosse la loro sopravvivenza sarebbe indubbiamente messa in discussione ed andrebbero contro ad una morte praticamente certa. Le conseguenze non si estenderebbero quindi solamente al commercio ittico, ma anche nei confronti dell’habitat naturale che, con uno spostamento ed un cambiamento simile, vorrebbe un riassestamento completo sotto tanti punti di vista.

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