Potrei aprire dicendo che Google ieri sera ha tappato alla grande salvandosi solamente con il Google Home Mini ed il Pixelbook.
Tuttavia sarebbe quasi irrispettoso non concedere nemmeno una piccola disamina sui prodotti presentati perchè ci sarebbe veramente tanto da dire ed arrabbiarsi, credetemi.
Partiamo dagli smartphone: Google Pixel 2 e Google Pixel 2 XL. In Italia arriverà solamente il secondo modello ad un prezzo di 989 euro, ma il problema principale è che se ne siano dei prodotti che a livello hardware possono risultare abbastanza interessanti, in realtà non hanno poi niente che faccia dire: “Ora me lo compro”. Personalmente li trovo uno vecchio a livello di concezione vera e propria e l’altro brutto nella maniera più assoluta con un tentativo di riduzione delle cornici imbarazzante. L’unica nota positiva di questi smartphone sembra essere la fotocamera che però, mi duole dirlo, andrà provata sul campo perchè la dichiarazione di DxOMark che pone al primo posto del mercato questi prodotti proprio durante la presentazione mi sa di marchetta gratuita. Vogliamo poi parlare delle cover? Contenti loro…
Passando invece alla famiglia Google Home, le novità sono state in parte software ed in parte hardware con la scena dominata dal nuovo Google Home Mini da soli 49$ (finalmente) che sembra essere in grado di replicare tutto quello fatto dal fratello più grande con le dovute proporzioni di prezzo e dimensioni. Interessante.
Personalmente ho trovato nel Google Pixelbook il prodotto più interessante sebbene mi venga difficile giustificarlo. SArà un prodotto di nicchia e che viene anche difficile da catalogare come notebook. Tuttavia Google spinge forte su ChromeOS più che Android in versione tablet e questa è la prova definitiva di come, forse, non ci sia più mercato da quel punto di vista specie nei confronti con iPad. Niente Italia ed un prezzo di 999$ che in molti digeriranno. Se questo però è stato il prodotto più interessante della presentazione…
Infine ci sono le Google Pixel Buds, una novità per l’azienda, che riprendono il concetto delle AirPods di Apple migliorandolo per alcuni aspetti ed integrandole con varie fuzionalità dell’ecosistema Google. Nulla di innovativo certo, però intanto anche la controparte Android ora ha un modello di cuffie del genere che mantengono però un cavo di connessione fra di loro.
In conclusione credo che sia stato il peggior evento di Google da sempre. Mi aspettavo molto da questi Pixel 2 ma alla fine non sono stati nulla di che ed anzi mi fa ancora più arrabbiare il fatto che paradossalmente i precedenti modelli funzionino ancora benissimo, siano più belli e per certi aspetti anche più iconici. Interessante il resto degli accessori, ma in Italia siamo sempre limitati dall’assenza di Google Assistant che, però, dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno.
Peccato, l’occasione è stata completamente persa.
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