Con l’introduzione dell’iPhone 7 Plus, lo scorso anno, si è cominciato a parlare in maniera diffusa di un particolare effetto fotografico: sfondo sfocato o semplicemente effetto Bokeh.
L’effetto Bokeh è una tecnica fotografica che rende sfocato tutto ciò che è nel secondo piano dell’inquadratura, isolando il soggetto in primo piano. E’ molto apprezzato dai fotografi per realizzare ritratti perché concentra l’attenzione sul soggetto e usa il resto della composizione come uno sfondo indistinto. Il risultato finale si ottiene generalmente con teleobiettivi poiché essi permettono di gestire due variabili fondamentali: lunghezza focale e apertura del diaframma.
Tutti gli smartphone in commercio, per esigenze di spazio/spessore, integrano sensori e obiettivi ridotti al minimo e non adeguati ad ottenere un effetto Bokeh. Per colmare la differenza tecnica e fisica con le fotocamere tradizionali, reflex o mirrorless che siano, i produttori come Apple o Samsung hanno cominciato a lavorare sul lato software utilizzando algoritmi per simulare l’effetto di sfocatura e applicarlo su qualsiasi immagine catturata. Il singolo fotogramma viene quindi analizzato nel dettaglio per isolare il primo piano dal secondo con un contorno: più il soggetto ha contorni precisi più la differenza tra soggetto e sfondo sarà netta e senza incertezze. Il problema sorge quando questi contorni sono sfumati, frastagliati o di colore simile allo sfondo: in tutti questi casi ci ritroveremo davanti a scatti innaturali e con evidenti irregolarità; Un buona luminosità ambientale è fondamentale quindi per ottenere una foto con un effetto Bokeh realistico. Naturalmente i dispositivi con doppia fotocamera posteriore come iPhone 7 Plus, iPhone 8 Plus, Samsung Note 8, Huawei P10, OnePlus 5, Nokia 8, ecc. per citarne alcuni recenti, sono agevolati in questo poiché sfruttano entrambe le ottiche per creare una mappa con diversi livelli di profondità. Con una lente singola invece ci si affida solamente all’intelligenza artificiale poiché fisicamente è impossibile, per un sensore di uno smartphone, regolare le due variabili fondamentali specificate ad inizio articolo.
Aldilà di queste problematiche si tratta di un buon passo avanti per la fotografia mobile che riduce ancora una volta il divario con le fotocamere compatte. Tirando le somme l’effetto Bokeh da smartphone, pur non essendo paragonabile ad un effetto reale, vi può dare grandi soddisfazioni grazie all’implementazione software inserita più o meno bene dai diversi produttori.
Per concludere vi consiglio di guardare l’articolo di Lisa Leonard dove si possono notare le differenze qualitative degli scatti tra un iPhone 7 Plus e una Canon 5d Mark II.