Sono passati diversi giorni dal referendum catalano ed ancora ad oggi non si ha un quadro completo e delineato della situazione.
Per carità so già che molti di voi saranno in contrasto con quanto dice questo titolo, ma ad oggi non possiamo dire diversamente con un parlamento catalano che prima prendere una posizione e poi tempo, tanto tempo.
Intanto la popolazione si è esposta, la gente ha preso le manganellate e chi doveva far sentire la propria voce ha messo dentro tutta la rabbia e la cattiveria verso il governo centrale di Madrid. Chi comanda invece ha prima aizzato la folla per poi doversi, forse, inginocchiare mestamente a fronte di un problema più grande del normale.
Non sono elementi trascurabili i vari avvicendamenti nelle principali banche catalane, stessa cosa per le più grandi multinazionali presenti sul territorio. Vista la grande arroganza utilizzata, la risposta della Spagna e dell’Europa è stata molto chiara con una Repubblica Catalana che rischierebbe anche di essere fuori dalla moneta europea. Chiunque sarebbe scappato da una situazione simile, no?
Ad oggi, non schierandosi in nessuna delle due fazioni, è innegabile come da un lato sia stata una presa di posizione forte per la Catalunya che ha creato più scompigli che appigli reali per un futuro (economico e non) migliore.
È tempo di prendere una decisione per il Parlamento Catalano, in un senso o nell’altro altrimenti la situazione di stallo creerà ancor più problemi di quelli che già si stanno vivendo.