Senza ombra di dubbio, nonostante quello che si possa pensare, Apple ha fatto la frittata con le sue stesse mani uscendone non propriamente a testa alta.
Senza tanti fronzoli o giri di parole, a Cupertino hanno ammesso di aver combinato una cavolata e che quanto fatto con i vari iPhone con la batteria usurata è stato del tutto sbagliato.
Ci possono essere due vie che tirano fuori due aspetti differenti di Apple da questa situazione.
La prima riguarda, come già ampiamente detto, la bontà dell’azienda nel voler preservare le prestazioni e l’utilizzo generale dello smartphone a fronte di una anomalia hardware dovuta dall’usura dell’utente.
Dall’altra parte invece abbiamo un’azienda che ha voluto fare il buono ed il cattivo tempo senza chiedere conto a colui che ha sborsato almeno 600 euro per poter utilizzare un suo (difficile da imputare all’utente o all’azienda a questo punto) smartphone. In maniera arbitraria non ha mai funzionato nulla a questo mondo, figuriamoci su uno smartphone che è quanto più di soggettivo e personale si possa avere su questo pianeta.
Detto questo l’ammissione di colpa arrivata ieri sera con un comunicato stampa ufficiale sa di resa, almeno in qualche modo. A maggior ragione lo sconto a 29 euro per tutti i dispositivi afflitti da tale problema (da iPhone 6 in avanti) sembra un semplice regalo per mettere a tacere la critica e la stampa ma che, attenzione, non tutte le aziende avrebbero dato.
Apple a modo suo, nel bene o nel male, rimane l’azienda di riferimento anche in questo ambito poiché sta uscendo dalla situazione a testa altissima e con ciò che gli utenti in realtà volevano sin da subito. La frittata però, come detto in apertura, è stata fatta e sicuramente una semplice opzione software sarebbe stata la soluzione migliore per garantire agli utenti un controllo generale della situazione.
Cara Apple, al mondo non è tutto bianco o tutto nero ma esistono le sfumature.