Il bilancio della Polizia Postale conferma l’aumento esponenziale dei crimini informatici, sia verso le aziende che per le singole persone.
Nell’anno appena trascorso sono aumentati gli attacchi e i crimini informatici verso le infrastrutture italiane, lo conferma la Polizia Postale con alcuni dati preoccupanti. L’evoluzione delle tecnologie e la diretta diffusione hanno portato ad un aumento vertiginoso dei reati informatici: sono 28.522 gli allarmi scattati nel nostro paese per attacchi da parte di cybercriminali, un numero cinque volte maggiore rispetto alle segnalazioni del 2016. Il Centro Nazionale Anticrimine per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (CNAIPIC) ha gestito direttamente 1.006 attacchi rivolti ad infrastrutture critiche di interesse nazionale, con 68 indagini e 33 persone denunciate di cui due arrestate. Tuttavia gli obbiettivi privilegiati dagli hacker rimangono le frodi online a discapito di aziende e privati: la tecnica più utilizzata rimane quella del phishing. Le nuove tecniche di hackeraggio hanno anche permesso di intromettersi nei rapporti commerciali tra aziende, riuscendo a sottrarre ingenti somme di denaro. Nonostante le difficoltà nell’intercettare questo nuovo campo di azione, la Polizia Postale è riuscita sia a bloccare sul nascere 20.839.576 euro di transazioni malevole che a recuperare 862.000 euro da bonifici già disposti.
In sensibile aumento anche i reati informatici contro la persona (diffamazione, cyberstalking, trattamento illecito dei dati personali, sostituzione di persona) per i quali sono state denunciate 917 persone di cui otto arrestate.