Caos Facebook: ma di cosa vi state realmente stupendo?

Il caso Facebook é letteralmente esploso in queste ore anche se in molti avevano previsto l’esplosione della bolla ormai da tempo.

Il caso del giorno va puntato contro Facebook o meglio, contro le fastidiose scoperte fatte in merito alla poca privacy del più grande social network del mondo.

Non sto qui a spiegarvi la vicenda, Google é vostro amico in questo caso. Più che altro volevo realmente capire se ancora oggi ci fosse realmente qualcuno che pensasse che Facebook fosse un luogo sicuro per la nostra identità. Ma siamo pazzi? Facebook e la difesa privacy sono praticamente su due pianeti diversi, uno A e l’altro Z.

Siamo nel 2018 e Facebook é uno dei principali strumenti di: comunicazione, lavoro e diffusione di contenuti. Non è più un elemento che per alcuni aspetti può essere sottovaluato con tanta facilità, anzi tutto il contrario. Tuttavia, come sempre, quando una cosa é gratis da qualche parte ci deve guadagnare, altrimenti che senso ha? Non vi siete mai fatti due domande su Google ed il suo business principale (cioè voi)?

Eppure la gente cade sempre dalle nuvole. La questione di oggi é indubbiamente grave ma non per questo vi debba mettere in allarme solamente in queste ore. Io da tempo sto già limitando la diffusione di cose sin troppo personali. Ok fa piacere condividere alcune situazioni, ma con qualche scopo reale? Al di là del moralismo, ora sono tutti magicamente diventati professori nel dire che Facebook ha costruito delle elezioni presidenziali con i loro dati, quando fino a ieri erano i primi a postare ogni 3 secondi foto, commenti o post di ogni genere. Un minimo di coerenza, no?

Forse é arrivato il caso che seriamente queste persone inizino a pensare alla cura delle proprie informazioni in Rete, poi a tutto il resto. Se non ci pensate, poi almeno non andate a lamentarvi.

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