La crisi ha colpito anche la Svizzera e detto così potrebbe far sorridere in molti vista la cadura (controllata) del franco svizzero.
Ebbene si, anche il franco svizzero si è svalutato in questi ultimi giorni perdendo valore nei confronti dell’euro. Più nello specifico nella giornata di ieri è stato toccato la soglia minima di 1,1996 che non si vedeva dal lontano 15 gennaio 2015 in piena crisi economica.
Ma a dirla tutta l’obiettivo della BNS, la Banca nazionale svizzera, era sostanzialmente questo. Perché? Semplice, il tutto era legato alle varie posizione aperte negli anni nei confronti delle vendite all’estero. Si perché avendo un franco meno competitivo nei confronti del più diffuso euro, si avrebbero avute meno problematiche nel cercare di poter contrattaccare a livello economico sul mercato. Si è quindi cercato di salvaguardare l’export elevetico non cercando però di perdere comunque quel piccolo vantaggio economico della propria moneta.
L’obiettivo è stato poi possibile anche grazie alla crescita economica europea. Essa ha inoltre permesso di stabilizzare la situazione proprio lì dove il governo svizzero aveva puntato da subito. A maggior ragione si confermano le indiscrezioni che volevano come su questa caduta abbiano anche influito i tassi negativi applicati sulla moneta svizzera e, di contro, agli ingenti investimenti in monete estere.
Scelta saggia? Forse nel lungo periodo.