#iostoconMattarella e la mamma degli idioti é sempre incinta

Dopo il caos delle scorse ore, se aprite un qualsiasi social troverete una marea di insulti al Presidente Mattarella.

Non sono qui a voler commentare la scena politica italiana e quanto stia succedendo in questo momento. Personalmente già mi sentivo poco rappresentato da chiunque durante le scorse elezioni, figuriamoci ora dove sembriamo solamente un gruppo di cittadini in piena transumanza.

Al di là di questo aspetto però, dopo la presa di posizione del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, i social sono diventati come un campo di battaglia. A farne le spese é proprio stata la più alta carica del nostro Stato, accusato di ogni genere di azione o danno nei confronti del Paese.

Purtroppo il mondo dei social è tanto bello quanto stupido. Sí, perché una volta la gente parlava solamente se aveva da dire qualcosa di interessante ed utile per la società. Oggi invece siamo davanti ad un gruppo di persone che, all’atto pratico, commentano con cattiveria ogni aspetto sociale. Gli insulti sembrano ormai diventati il male minore, perché se andate a vedere i mille mila commenti relativi all’argomento, alcuni inneggiano persino alla morte per mano della mafia dello stesso Presidente Mattarella. Si può non essere d’accordo su una decisione, questo deve essere sacrosanto in una democrazia come la nostra, ma questo non significa che tutti abbiano la possibilità di poter insultare gratuitamente anche le cariche dello Stato. Che ci si senta o meno rappresentati da esse è un altro discorso che sfocia più nella sfera politica e non quella del rispetto e dell’educazione. A maggior ragione, e sono molto felice di questo, ho letto che sono stati presi dei provvedimenti contro alcuni utenti stupidi che pensavano di farla franca. La punizione dovrà essere di esempio, per tutti, così la prossima volta che viene data aria alla bocca con un commento stupido su Facebook la gente ci penserà due volte.

Ad ogni modo, il mio commento relativo alla scena politica attuale credo che sia ampiamente riassunto dal video di Alessandro Masala su Breaking Italy (che vi consiglio di seguire).

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