Quando Tokyo decise di non volere delle dottoresse

L’Università di Medicina di Tokyo ha ammesso di aver truccato i test di ammissione alla facoltà per molte donne.

Ammetto che alla notizia sono rimasto un po’ scioccato perché in genere questo tipo di torti siamo abituati a vederli in Italia e non in luoghi come il Giappone dove ci raccontano sempre di come tutto sia perfetto, ad eccezione dei sismi. Eppure è tutto vero con tanto di ammissione di colpa e grande mea colpa pubblico: l’Università di Medicina di Tokyo ha truccato i test di ammissione per le donne.

Non parliamo di un istituto pubblico, bensì di uno privato definito da molti come una delle migliori scuole di medicina dell’intero Giappone. Eppure a quanto pare il numero di donne che si volevano avere al suo interno doveva essere in netto calo, nonché inferiore, a quello degli uomini. Come se ci fosse una differenza fra uomo e donna, come se all’atto pratico il potere maschile potesse vincere sull’intelligenza femminile. Insomma sembra di essere tornati indietro di parecchi anni.

La cosa che però credo, e spero, faccia arrabbiare tutti voi riguarda la motivazione. Non era tanto per una questione di immagine o di paura di vedere il gentil sesso vincente sul potere maschile, quanto più un problema materno. Infatti, secondo quanto appreso, l’operazione di pulizia delle dottoresse è stata applicata perché esse, dopo essere diventate madri, avrebbe accusato di non poter più resistere ai ritmi ed ai tempi richiesti in un ospedale. No, non è affatto uno scherzo.

Siamo nel 2018 eppure succede ancora tutto questo.

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