Sarà una F1 un po’ meno caotica senza Alonso

Fernando Alonso lascerà la F1 a fine stagione dopo due titoli mondiali con la Renault e tante vittorie fra McLaren e Ferrari.

Non tutti hanno amato Alonso o lo hanno anche solamente capito nel corso di questi anni di partecipazione al mondiale di F1, eppure il campione austuriano mancherà a questo sport più di quanto ci potremmo immaginare.

Certo il fatto che fosse uno spacca squadre, come definito da molti, era chiaro. Alonso è iper competitivo anche a costo di sbagliare direzione e di non voler cambiare idea sul suo operato. Basti vedere quanto fatto da Ferrari il primo anno senza lo spagnolo e con al volante Vettel, così come tutte le stagioni a venire. Lo stesso discorso vale anche in McLaren, sia nella prima fase contro Hamilton, e sia oggi in questa sua seconda vita con il team inglese. Pochi successi, anzi nessuno e tante critiche noiose che non hanno portato allo sviluppo di una macchina forte e vincente come tutti si aspettavano.

Sarà un addio a modo suo silenzioso perché Alonso non lascia da campione di prima fascia ma ormai da gregario e da partecipante al gruppo dei tanti. I top team della F1 non lo hanno rivoluto, si dice, per via del suo carattere forte e deciso e non per le sue prestazioni in gara. Ricordiamoci sempre che parliamo di uno sport di squadra, di un team e che come tale vuole vedere tutti vincitori e non solo la primadonna del gruppo.

Ci mancherà la sua schiettezza e la sua caparbietà. Ci mancherà l’aggressività messa in pista nonostante una macchina sottotono. Ci mancheranno i suoi team radio che, al pari di quelli di Raikkonen, potrebbero realizzare tranquillamente un film comico da soli.

Lo attendono nuove sfide con la speranza di vedergli tornare quel sorriso perso, forse, da quella gara ad Abu Dhabi che ha incoronato Vettel per la prima volta campione del mondo in F1.

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