Dopo lo scandalo della localizzazione sempre attiva, ecco che arriva per Google il rischio di una class action.
Qualcuno, più precisamente un uomo della California, ha deciso di portare Google in tribunale dopo lo scandalo delle scorse settimane relativo alla localizzazione sempre attiva su Google Maps.
Così sembrerebbe una semplice sfida impari con un semplice uomo che vuole combattere la grande multinazionale americana con la sua grande schiera di avvocati. Ed invece pare proprio che l’intento dell’accusatore sia quello di avviare una vera e propria class action contro Big G in maniera tale da costringere la società a difendersi non contro un singolo uomo, ma contro una pleura di persone adirate per il comportamento scorretto.
Google ha senza dubbio violato le leggi sulla privacy. Già proprio quella che negli ultimi mesi, finalmente, è diventa l’oggetto di molte discussioni da parte degli stessi utenti che l’hanno regalata a destra e manca in precedenza. Non ci sono scusanti per il comportamento portato avanti dall’azienda americana, ma siamo certi che una gabula in qualche modo verrà comunque trovata così da risparmiare non poco i danni sostanziali.
Forse ci siamo. Il pubblico potrebbe essersi svegliato, in ritardo, contro lo strapotere di alcune delle società informatiche più importanti al mondo. Sarà sufficiente per far svegliare l’intera popolazione?