La stazione di ricarica MWay è racchiusa dentro un comune cartone riciclato. All’interno, oltre alle tre parti da assemblare, viene fornito anche il cavo di alimentazione lungo circa 1,5 metri; non manca l’opuscolo cartaceo di presentazione del prodotto.
Come prima cosa metto subito in chiaro una cosa: il materiale utilizzato non si avvicina nemmeno lontanamente al tanto pubblicizzato bambù ma di fatto è un finto legno, fatta eccezione per l’asta che sorregge il braccio superiore. Sotto certi aspetti questa scelta è apprezzabile poiché nel lato pratico risulta essere molto resistente e allo stesso tempo elegante da vedere. La base, decisamente solida, misura 15 x 12 cm circa e ospita tre porte USB e quattro divisori per riporre i dispositivi; Il cavo di alimentazione invece è collocato intelligentemente sul lato meno visibile. Il supporto per le cuffie si estende per 24 cm in altezza e 9 cm in larghezza, adattandosi quindi a tutti i principali modelli in commercio; Qui tuttavia devo segnalare un gioco piuttosto marcato tra l’asta appunto e la sede sulla base, probabilmente a causa dei due diversi tipi di materiali utilizzati. Rimanendo in tema difetti ho notato anche un errore di assemblaggio tra la parte inferiore (quella che poggia sulla superficie per intenderci) e quella con i fori per le porte USB che si discosta di qualche millimetro. Tuttavia nel complesso lo stile è piacevole e adatto a tutte le scrivanie, come del resto il lato pratico dove tutto è ben distanziato e quindi ideale per molteplici utilizzi.
Cercavo un prodotto che mi permettesse di migliorare l’organizzazione della mia postazione, eliminando il più possibile cavi e alimentatori superflui. Questa stazione di ricarica MWay mi ha aiutato in questo senso anche se non mi ha soddisfatto in pieno. Svolge perfettamente il suo compito, contenendo anche dispositivi generosi come un tablet ad esempio, ma bisogna dimenticarsi della ricarica rapida. Non è presente infatti nessuna certificazione Qualcomm Quick Charge o OnePlus Dash Charge, e l’uscita è limitata a 1A per singola porta USB; La serigrafia 3A che viene riportata sulla base fa riferimento alla somma di erogazione massima delle tre porte, le quali risultano avere tutte lo stesso amperaggio. Nell’utilizzo di tutti i giorni questo si traduce in maggior tempo per completare la ricarica, indipendentemente da quanti devices abbiamo collegati in contemporanea; Naturalmente il lato economico di questo prodotto viene alla luce anche nella mancanza di un interruttore per l’accensione e lo spegnimento generale. Nulla di grave in realtà ma tutte queste piccole imperfezioni non mi permettono di promuoverlo a pieni voti.
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