Siamo giornalisti e per questo motivo ci piace raccontare notizie e comunicare con i lettori sotto vari punti di vista. Ognuno di noi si appassiona ad un settore e c’è chi anziché la tecnologia come focus centrale (come nel mio caso) sceglie la verità sempre e comunque anche a discapito della propria vita.
È il caso di Viktoria Marinova, reporter e responsabile del canale privato Tvn. È stata violentata prima e poi uccisa mentre stava facendo jogging e proprio quando aveva iniziato ad operare su alcune informazioni legate ad un abuso nell’uso di vari fondi dell’Unione Europea.
Al momento la polizia bulgara è aperta a varie analisi sulle possibili cause di morte, ma vanno sottolineate queste circostanze particolari e quindi prese in esame. Se a quanto successo poi ci associamo anche che lo scorso mese la trentenne giornalista bulgare aveva intervistato un paio di colleghi che avevano indagato su alcuni illeciti della Gp Group sempre in merito ai fondi europei, viene facile iniziare a fare il classico 1+1.
Purtroppo non è un caso isolato visto che si tratta del terzo morto in meno di un anno all’interno del nostro settore. Prima era purtroppo toccato a Daphne Caruana Galizia a febbraio 2018 ed ancora prima a Jan Kuciak.
Voci sono diverse e purtroppo tutte poco chiare. Attendiamo sviluppi.
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