Lo stano caso di Evian e Chiara Ferragni

Tornano di moda le bottiglie griffate di Chiara Ferragni ed Evian dopo quasi un anno dal lancio.

A distanza di un anno si torna a parlare dello scandaloso costo delle bottigliette in siete limitata realizzate da Chiara Ferragni ed Evian. Vuoi per un motivo o per un altro qualche “genio” ha tirato nuovamente fuori in maniera polemica il prodotto aumentandone però la sua popolarità. Già perché si voglia o meno, tutto questo clamore non è altro che nuovo marketing del tutto gratuito per entrambe le aziende in questione. Voi, per intendere i criticoni, ne parlate e loro, le aziende, ci guadagnano non poco sotto tanti punti di vista. Mai sentito dire la voce per cui nel marketing che se ne parli male o se ne parli bene, l’importante è che se ne parli? Ecco, detto e fatto.

Analizzando poi la questione ciò che non capisco realmente è il pensiero popolare. In primo luogo nessuno è obbligato a comprare quella bottiglia di acqua. Ognuno di noi fa quello che vuole e nessuno sta puntando una pistola alla tempia dicendo che bisogna bere solamente quella purezza assoluta altrimenti si muore da un momento all’altro. In secondo luogo poi la campagna di marketing era stata più che chiara con Evian che già di per sé è considerato un prodotto di lusso ed esclusivo e che in questo modo ha voluto ribadire il concetto legandosi ad un brand altrettanto importante e di pari livello. Perché, piaccia o meno, il brand Chiara Ferragni è riconosciuto ed importante nel mondo tanto da essere considerato un luxury brand.

Insomma bravi a tutti coloro che, senza far spendere un centesimo alle due aziende, hanno permesso loro di tornare alla ribalta ad un anno di distanza.

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