Mick Schumacher ha scritto a modo suo un pezzo di storia in questo weekend pur avendo un cognome importante, tanto e forse troppo.
Mick Schumacher è già un po’ nei cuori di tutti noi appassionati di motorsport. I motivi sono tanti specie chi è cresciuto, come me, con le vittorie di suo papà Micheal nella leggendaria era in Ferrari.
Eppure il giovane tedesco ha scritto la sua storia piano piano, sino ad ora, confermando come spesso il cognome può essere sia uno svantaggio ma anche un elemento di vanto. Certo è che vederlo su quel podio sorridente, viene in mente solamente il padre di cui è praticamente la fotocopia. Stessa cosa in auto con quello stile di guida che, per aggressività e costanza, ricorda molto il kaiser in Ferrari.
Detto questo però, il giovane Mick ha avuto il merito di portare alla ribalta sé stesso ed il suo nome. O meglio il suo cognome forse gli ha permesso di arrivare lì dove nessuno, in queste categorie, era mai arrivato: sulla copertina di tutti i quotidiani. Se ne voglia parlare o meno, il giovane tedesco è apparso già in Rete praticamente in ogni ambito con tanti che lo danno già come predestinato e futuro campione della F1. Calma, ha il potenziale ed è molto giovane ma andiamoci piano perché da qui a bruciare un’intera carriera è un attimo.
Campione? Per la stampa si, già oggi. Per noi appassionati ovviamente è tutto una speranza. Che sia forte pare chiaro, ora lo vedremo forse in F2 e, chissà, poi in F1.