Suspicious Minds, gli esperimenti prima di Unidici

Sono usciti molti romanzi che ampliano la trama della serie di Stranger Things, Suspicious Minds non solo completa ma costruisce una base solida per la storia che tutti conosciamo.

Dopo tre stagioni ho un’unica lamentela su Stranger Things, ovvero che la serie fino ad ora non si è sviluppata come la gente desiderava, in altre parole sappiamo ben poco sul Sotto-Sopra, solo qualche speculazione qua e là. I libri ambientati nel mondo di Stranger Things cercano di riempire quel vuoto colmandolo con altri tipi di approfondimenti.

Ero a conoscenza di tutti libri usciti che, in qualche modo, ampliano la serie, ma non ne ho mai sentito parlare benissimo, a parte uno: Suspicious Minds.

La serie, nel primo episodio di Stranger Things, è ambientata nel 1983, precisamente il 6 Novembre, il romanzo catapulta il lettore nell’estate del 1969, ovviamente a Hawkins.

Il laboratorio, Hawkins National Laboratory, era già in funzione e la gente si chiedeva cosa facesse il Governo dentro quella struttura in mezzo al bosco.

In questo romanzo viene approfondito il personaggio che ha dato inizio a tutto ciò che conosciamo e abbiamo visto di Stranger Things, chi ha dato inizio a questi esperimenti, ovvero il dottor Martin Brenner.

Se dalla serie si intuiva un po’ l’atteggiamento subdolo e meschino del Dottore, nel libro vi è la conferma, è super cinico e fa finta di avere dei sentimenti con l’unico scopo di ottenere ciò che vuole.

I veri protagonisti del romanzo sono Terry, Alice, Gloria e Ken.

Questi quattro ragazzi sono stati scelti da Brenner come cavie per gli esperimenti, perché secondo lui hanno del potenziale.

Loro nel laboratorio conosceranno la “prima” bambina con un potenziale soprannaturale, cioè 008.


In ogni capitolo cambia il punto di vista e tra un dialogo e l’altro molto spesso ci sono delle frasi scritte in corsivo che rappresentano quello che il personaggio sta veramente pensando, e questa è una vera chicca poiché questo contrasto tra pensiero e azione aumenta notevolmente l’immersività.

Il romanzo, seppur in modo molto leggero, tratta argomenti politici, il periodo in cui è ambientato il libro è nel bel mezzo della Guerra del Vietnam, quindi ci sono dei riferimenti a scelte prese dal Presidente degli Stati Uniti e agli arruolamenti di giovani studenti.

Ci sono due analogie fondamentali tra il libro e la prima stagione:
se nella prima stagione Dungeon & Dragons è il filo conduttore fantasy della serie, nel libro troviamo Il Signore degli Anelli, e poi l’altra analogia è quella della squadra.

Infatti nella prima stagione Undici, Mike, Dustin e Lucas si uniscono per salvare Will, nel libro i ragazzi si uniscono per mettere i bastoni tra le ruote a Brenner ( e non solo).


Per concludere, nonostante il libro sia bellissimo, secondo me non è adatto a chi non ha visto la serie (almeno la prima stagione), perché alcuni punti sono scritti per attirare il lettore che è già consapevole di cosa accadrà in futuro.

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