Nella giornata di ieri sono stati ufficializzati i nuovi OnePlus 8 che hanno decretato l’inizio di una nuova era.
Ammetto che mai come in queste ultime settimane attendevo l’arrivo di uno smartphone Android come il OnePlus 8. Un po’ per la politica dell’azienda ed un po’ per alcune sue peculiarità che mi stavano spingendo all’acquisto del 7T (ma questo è un altro argomento). Senza ombra di dubbio possiamo dire che questa nuova famiglia di smartphone segna per l’azienda un definitivo punto di svolta.
Non stiamo qui a giudicare quelle che sono le specifiche e le novità intrinseche dei prodotti quanto più ciò che c’è dietro ad essi. OnePlus non è più un’azienda che punta a realizzare il tanto chiacchierato flagship killer. Un movimento in parte iniziato lo scorso anno con la serie 7 e definitivamente consacrato ieri, 14 aprile 2020. Siamo quindi davanti a prodotti di punta sotto tutti i punti di vista con nessuna rinuncia dal punto di vista tecnico e con zero rinunce finalmente (qualcuno ha detto ricarica wireless per caso?). Il discorso è analogo per il listino prezzi che per la prima volta supera anche i 1000 euro allineando quindi la vecchia startup a molti dei suoi principali concorrenti.
Ok, ora quindi cosa succede?
Ora ci sarà un’altra OnePlus. L’azienda ha piano piano realizzato una strategia identica a quella di Huawei in Europa. L’arrivo è stato quasi in sordina con prezzi da urlo ed un sistema iniziale ad inviti molto discusso e tanto invidiato da alcuni. Piano piano si sono realizzate le fondamenta della community che cresceva sempre di più, modello dopo modello. Si è innalzata di pari passo anche l’asticella tecnica non dando più alcun motivo di critica o confronto negativo con gli altri top di gamma. Non manca più quel qualcosa, quel quid generale che poteva sempre giustificare i 300/400 euro di differenza. Finalmente. Riprendendo il paragone con Huawei, questo OnePlus 8 lo voglio definire ciò che è stato il P20 Pro per il colosso cinese.
Da ieri non possiamo più fare alcun confronto con la vecchia OnePlus che tutti abbiamo conosciuto. Si tratta di una compagnia che ora ha obiettivi diversi ed orientati in un’ottica meno sfacciata e più orientata alla completezza generale dei prodotti. La scelta mi pare sensata per la qualità messa in campo, lo stile delle singole operazioni e la filosofia generale che c’è dietro all’azienda. Era quasi inevitabile che si sarebbe arrivati ad un punto di rottura simile e che, ad un certo punto, avremmo parlato non più di prodotti aggressivi ma, per l’appunto, completi.
Ciò che ora l’azienda dovrà gestire con molta, molta ed ancora molta cura sarà la versione T presentata sempre dopo i classici sei mesi. Più che mai in questo 2020 potrebbe essere il caso di lasciar perdere e magari allargare la gamma prodotti con uno smartphone più compatto. In questo modo si potrebbe soddisfare anche un’altra fetta di mercato ed una fascia di prezzo inferiore senza tralasciare i punti di forza prima citati.
Brava OnePlus!