Premiati oggi alcuni “eroi” della battaglia anti-Covid. Mattarella invita i cittadini alla responsabilità per sconfiggere il Coronavirus
Nella battaglia al Coronavirus molti italiani si sono distinti. Per questo motivo, oggi al Quirinale un primo gruppo di cittadini è stato insignito dell’onorificenza di “Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana”.
Il premio, simbolo della lotta e dell’impegno corale dei nostri concittadini per sconfiggere il virus, è stato consegnato direttamente dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Proprio in quest’occasione il Capo dello Stato italiano ha lanciato un monito a tutti i cittadini: “In questa fase serve la responsabilità collettiva, comportamenti diffusi, tutti siamo chiamati a contribuire e a sconfiggere la pandemia, con i comportamenti, le mascherine, il distanziamento”.
I contagi sono sempre in aumento in questi ultimi giorni, e sono state necessarie ulteriori misure stringenti da parte del Governo.
Nonostante tutto però il nostro Paese è più preparato oggi rispetto a marzo per affrontare il nemico invisibile della pandemia.
Il Presidente è consapevole delle nuove difficoltà che gli italiani stanno vivendo in questo momento, ma guarda al presente e al futuro con fiducia.
“Siamo chiamati ad una prova d’orgoglio. Dobbiamo affrontare questa fase con senso di responsabilità. Sembra avvicinarsi una nuova fase di emergenza e questo richiede fiducia nella possibilità che il paese possa superarla”.
Mattarella alle istituzioni e ai professionisti: “Ci vuole collaborazione”
Poi il Capo dello Stato è tornato sul tema che coinvolge le istituzioni. E’ evidente come ci siano infatti forti contrasti ed un rimbalzo di responsabilità tra i vari organi italiani, non ultima la decisione di dare potere ai sindaci per organizzare dei nuovi lockdown.
In Lombardia è scattata la protesta dei commercianti, Mattarella invita alla collaborazione: “Ogni ambiente professionale deve evitare di trincerarsi nel difendere una nicchia di interesse, non c’è nessun interesse particolare se prima non prevale l’interesse generale”.