Cinema e teatri chiusi: rivolta contro il Dpcm. Le reazioni social

Il nuovo Dpcm del governo Conte ha chiuso cinema e teatri. Il provvedimento scatena la protesta del settore, tra cui molti esponenti della cultura, della musica, e del cinema e teatro italiani. Un appello per “imbruttire” la mente delle persone, già messe alla prova dall’epidemia

Cinema e teatri chiusi: rivolta contro il Dpcm. Le reazioni social
Cinema e teatri chiusi: rivolta contro il Dpcm. Le reazioni social (Getty)

Il nuovo Dpcm contro l’epidemia da Covid in Italia non ha avuto pietà di cinema e teatri. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha dichiarato la loro chiusura, che è operativa da oggi, lunedì 26 ottobre. “Scelta dolorosa”, per il ministro delle attività culturali Dario Franceschini, ma il mantra è sempre lo stesso: tutelare prima la salute dei cittadini. Eppure i cinema e i teatri non risultano essere luoghi di contagio. Numeri praticamente a zero circa le segnalazioni di positivi, sia di singoli casi che di cluster, che si sono registrati all’interno delle sale.

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Cinema e teatri chiusi: sui social la rabbia contro il Governo

Ecco perché scoppia la protesta degli esponenti della musica, del teatro e del cinema. Il maestro Riccardo Muti ha scritto una lettera al “Corriere della Sera”, rivolgendo un appello al presidente Giuseppe Conte. “L’impoverimento – ha scritto il maestro – della mente e dello spirito è pericoloso e nuoce anche alla salute del corpo. Definire “superflua” l’attività teatrale e musicale è espressione di ignoranza, non cultura e mancanza di sensibilità”. Ma gli appelli sono tanti, non solo da parte di attori e musicisti. Rabbia che arriva anche dalla gente comune, che sui social ha manifestato tutto il proprio dissenso.

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