Covid, “rissa” tra virologi. Galli contro Zangrillo: “Mi denunci”

L’epidemia di Covid impazza in Italia (e in Europa) ma i virologi più famosi continuano a litigare. Stavolta Galli se la prende con Zangrillo, accusato di negazionismo. Botta e risposta tra i due medici

Covid, "rissa" tra virologi: Galli contro Zangrillo: "Mi denunci"
Covid, “rissa” tra virologi: Galli contro Zangrillo: “Mi denunci”

Mentre il Coronavirus dilaga in Italia e sale la preoccupazione, i virologi e medici più famosi continuano a litigare sul Covid. Ormai, questi scienziati sono diventati dei personaggi famosi. Dallo scorso inverno vengono quotidianamente intervistati da ogni fonte di media e compaiono continuamente in televisione. Tra i più noti ci sono senz’altro Alberto Zangrillo, che è anche il medico personale di Berlusconi, e Massimo Galli. Entrambi i dottori lavorano a Milano e sono rispettivamente il prorettore dell’ospedale San Raffaele e il responsabile del reparto malattie infettive del Sacco. I due hanno litigato in queste ore, con uno scontro verbale piuttosto acceso. Nel mirino sono finite le posizioni di Zangrillo, da sempre molto “scettico” sulla gravità della pandemia.

Ti potrebbe interessare anche – Covid, Rocco Siffredi positivo. Esplode il focolaio tra i suoi contatti

Negazionismo e problema sottovalutato: i medici litigano in tv

Fu lui, ad esempio, a dire la scorsa estate che il virus era clinicamente “morto”. Stavolta il medico del Raffaele è accusato in maniera eloquente di negazionismo: “Il professor Galli mi accusa di continuo e lo fa in modo diretto. Allora mi denunci”, ha tuonato Zangrillo a La7. Il medico ribadisce: “Quelli che sono semplicemente più ottimisti, e che hanno enfatizzato meno il catastrofismo, hanno un contatto più diretto con le realtà ospedaliere”. Zangrillo ha fatto un appello alla tranquillità, all’organizzazione e a una comunicazione più responsabile. Immediata e stizzita è arrivata la replica di Galli. “Non posso denunciarlo – ha risposto il professore a Rai 3non mi risulta che esiste il reato di riduzionismo e negazionismo esistano in questo paese”. Il medico se la cava con una battuta, poi precisa: “Ciascuno è responsabile di ciò che dice, e anche delle basi scientifiche sulle quali parla. Io non voglio essere tra quelli che hanno sottovalutato il problema”.

Leggi anche – Covid, Belgio nel caos: chiamati al lavoro anche i medici positivi

Gestione cookie