La curva dei contagiati da Covid-19 continua a crescere e si arriverà rapidamente allo scenario 4 dell’epidemia. Cosa ci dobbiamo aspettare
Non ci sono buone notizie per gli italiani ed in generale in tutto il mondo. La pandemia da Coronavirus non accenna a rientrare, anzi.
In questi giorni il Covid sta attaccando ancor più ferocemente e la seconda ondata si sta rivelando peggiore di quanto pronosticato durante l’estate.
I numeri dei contagi sono impietosi ed in Italia ieri si sono sfiorati i 25.000 casi in 24 ore.
Al momento il nostro Paese è inserito nello scenario 3 della pandemia, quello in cui il virus ha una “trasmissibilità sostenuta e diffusa” con “rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo” e valori di Rt regionali prevalentemente e significativamente compresi tra 1,25 e 1,5.
Ma se la curva continuerà a salire come in questi ultimi giorni, si arriverà facilmente allo scenario 4.
Scenario 4 del Coronavirus: anziani a rischio
Il 4 stage della pandemia verrà raggiunto quando l’indice Rt supererà il valore di 1.5. Questa situazione, secondo il documento emesso dall’ISS, “potrebbe portare rapidamente a una numerosità di casi elevata e chiari segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali, senza la possibilità di tracciare l’origine dei nuovi casi”.
In poche parole, il tracciamento sarebbe impossibile e le strutture ospedaliere italiane potrebbero collassare.
Molte Regioni potrebbero essere classificate con un livello di rischio alto, e sarebbe difficile se non impossibile salvaguardare le persone più fragili (ad esempio gli anziani) a meno che l’epidemia non si diffonda prevalentemente tra le classi di età più giovani.
Nuovo Dpcm e lockdown in vista
Ecco dunque che le misure del DPCM varate neanche una settimana fa potrebbero rivelarsi insufficienti per il contenimento del virus, ormai in una fase acuta.
I medici ed il Governo sperano ancora che nei prossimi 4-5 giorni si cominci a notare un lieve decremento dei contagi, cosa che farebbe evitare un lockdown generalizzato.
Ma c’è chi teme che sia già troppo tardi. Ecco dunque che a breve ci sarà un nuovo DPCM e probabilmente le regioni più a rischio verranno già chiuse.