Gigi Proietti, morto nella notte a 80 anni, non è stato solo un mattatore del teatro e della comicità italiana. Poeta, autore, ha scritto e detto celebri frasi e aforismi che sono rimaste nella memoria di tutti
La morte di Gigi Proietti, scomparso nel giorno del suo 80esimo compleanno, ha sconvolto l’Italia. Grande affetto per il mattatore del teatro e del cinema, che lascerà un vuoto incolmabile. Era ricoverato da due settimane in condizioni gravi dopo un attacco cardiaco: il suo cuore ha ceduto nella notte. Dolore immenso tra i familiari, ma anche tra i colleghi del mondo dello spettacolo, e soprattutto nella gente comune, che tanto lo amava e lo seguiva con affetto. In più di mezzo secolo di una carriera brillante e variegata, Proietti ha saputo far divertire, ma anche riflettere. Dal teatro, suo habitat naturale, fino al cinema e alla televisione. L’attore si era fatto apprezzare per la sua versatilità, che ha dimostrato anche con le doti di regia, di autore e di scrittore. Proietti è stato anche poeta: alla morte di Alberto Sordi gli dedicò un sonetto in romanesco. Un comico di formazione classica, con il teatro nel dna ma la capacità di legare facilmente anche con il pubblico popolare. L’attore ha spesso utilizzato frasi celebri, nonché veri e propri aforismi, che lo hanno reso celebre.
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Le frasi che non dimenticheremo di Gigi Prioietti
- “Vivi, e lascia vivere ma soprattutto… nun te fa pijà per culo.”
- Ricordiamoci che il teatro non è la televisione. In tv ogni volta devi dire cose diverse perché il pubblico è lo stesso. In teatro ogni sera il pubblico cambia ed è il testo a rimanere lo stesso“
- Il mito di Lucio Battisti non è resuscitato grazie ai media. Semmai sono i media a essere resuscitati grazie al suo mito
- La televisione è una pacchia: mi diverto e mi pagano pure
- Potrei esserti amico in un minuto, ma se nun sai ride mi allontano. Chi non sa ride, mi insospettisce
- Io non scherzo. Non scherzo mai… ma gioco. Sì, er gioco è una cosa serissima. Perché chi scherza lo fa pe divertisse, ma chi gioca punta, s’illude, s’inventa un lieto fine.., Che non arriva mai.”
- Noi attori dobbiamo ringraziare Dio ogni giorno, perché abbiamo il privilegio di poter continuare i nostri giochi d’infanzia fino alla morte, grazie al teatro che si replica ogni sera
- Ricordare è un mestiere rischioso, perché ha bisogno di stimoli forti
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