Tamponi negativi in Serie A, positivi per la Uefa. La Procura Figc indaga sui casi della Lazio, i biancocelesti rischiano grosso
Tamponi che passano da essere negativi a positivi in pochi giorni, con giocatori disponibili in campionato e non convocati per le competizioni europee.
La Lazio sarà costretta di nuovo ad affrontare un match di Champions League senza Immobile, Leiva e Strakosha a causa dei risultati dei controlli Uefa.
La Procura Figc vuole vederci chiaro ed ha aperto un’indagine nei confronti dei biancocelesti, visto che ad esempio l’attaccante napoletano era sceso in campo contro il Torino mettendo anche a segno il gol del momentaneo pareggio su rigore.
Se verranno riscontrate anomalie, la squadra capitolina rischia grosso. Il tutto dipenderà dall’entità del danno rilevato, ma le norme contenute nel regolamento federale sono piuttosto dure.
“In caso di violazione – si legge -, a carico della società responsabile si applicano, a seconda della sua gravità, le sanzioni di cui all’art. 8 che vanno dall’ammenda, alla penalizzazione, alla retrocessione all’ultimo posto fino all’esclusione dal campionato. La gravità della violazione è valutata in funzione del rischio per la salute dei calciatori, degli staff, degli arbitri e di tutti gli addetti ai lavori esposti al contagio da Covid-19, nonché dell’accertata volontà di alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione”.
Tamponi, la Lazio è tranquilla. Il dottor Pulcini fa chiarezza
La Lazio, ad ogni modo, fa sapere di essere assolutamente in regola e di aver seguito alla lettera i protocolli imposti da Uefa e FIGC.
La differenza degli esiti dei tamponi è determinato dal cosiddetto “genoma N”, che in Italia non viene considerato mentre in Europa sì.
Immobile, Leiva e Strakosha, prima della gara col Torino, erano risultati negativi a ben 5 controlli: 3 molecolari e 2 antigenici.
Il medico responsabile dei biancocelesti, Ivo Pulcini, ha spiegato meglio la situazione alla Gazzetta dello Sport: “I tamponi rispetto a quelli nostri possono essere leggermente differenti per quello che riguarda il genoma N che rappresenta un po’ la coda di un avvenuto contatto con il virus e che è talmente debole come virulenza che non ha nessun significato contagioso. Però il fatto stesso che essendo ingigantito molte volte, la sola presenza dà come risposta debolmente positivo. E questo per la Uefa è sufficiente per escludere l’atleta dalla competizione. Mentre per la Serie A noi lo troviamo negativo e quindi può giocare”.
Protocolli differenti tra Uefa e Campionati: non c’è solo la Lazio
Resta il fatto che i diversi criteri di valutazione tra Serie A e Uefa continuano a generare polemiche e difficoltà di gestione dei positivi.
In Champions League, infatti, non c’è solo la Lazio a trovarsi in questa difficile situazione.
La Dinamo Kiev, ad esempio, scenderà in campo senza Baluta e Duelund che erano invece convocati e disponibili in panchina nel match di campionato contro il Dnipro, giocato 72 ore prima.