La casella mail della Sindaca Virginia Raggi è stata presa di mira dopo la denuncia ai danni del writer Geco
I murales da sempre sono al centro del dibattito. C’è chi le ritiene vere e proprie opere d’arte e simbolo della libertà di espressione, chi invece li vede come veri e propri atti vandalici.
In mezzo alla discussione però c’è la legge, che da sempre proibisce alle persone di “imbrattare” i muri con scritte o disegni.
Dopo tanti mesi di indagini il comune di Roma è riuscito a “fermare” il famoso writer Geco.
L’identità è stata svelata: secondo quanto riportato da “Repubblica” il Nucleo Ambiente e Decoro della Polizia di Roma Capitale ha denunciato a piede libero Lorenzo Perris, 28 anni, sospettato appunto di essere l’autore delle note scritte.
Al termine di una perquisizione in un appartamento del quartiere San Lorenzo, gli uomini della Polizia locale hanno sequestrato “centinaia di bombolette spray, migliaia di adesivi, funi, estintori, corde, lucchetti, sei telefoni cellulari, computer, pennelli, rulli e secchi di vernice”.
La Raggi esulta, ma viene travolta dal mail bombing “Free Geco”
La Sindaca Raggi ovviamente ha pubblicato un lungo post su Facebook in cui ha elogiato il lavoro svolto dalle forze dell’ordine e dove ha anche criticato duramente l’operato di Geco, ricercato non solo in Italia ma anche in Europa.
Il writer infatti aveva lasciato il suo segno in molte capitali europee, specialmente a Lisbona.
La notizia della denuncia ha però mobilitato molti ragazzi che condividono la stessa passione del giovane identificato.
In alcuni gruppi su Facebook è nata velocemente una protesta in stile “mail bombing”: è stata pubblicata la mail di Virginia Raggi alla quale, contemporaneamente, sono stati inviati moltissimi messaggi contenenti la frase “L’ ARTE NON SI ARRESTA, L’INCOMPETENZA SI: RAGGI DIMETTITI, GECO LIBERO!”
La discussione si è mantenuta viva anche su Twitter, dove come sempre ci si divide tra chi ha apprezzato l’operato della Sindaca e chi invece ritiene che questa sia una faccenda trascurabile rispetto ai tanti problemi che affliggono la Capitale.
In attesa di tornare a rincorrere gli anziani coi droni, Raggi festeggia l’arresto di #Geco manco fosse un camorrista.
In piena pandemia, con economia cittadina al collasso e servizi pubblici devastati, si rivendica come un successo il sequestro di bombolette, adesivi e rulli. pic.twitter.com/2uHgUGEcRw
— Radicali Roma (@RadicaliRoma) November 9, 2020
Dopo 1 anno di indagini l’imprendibile Geco è stato identificato e denunciato. La Raggi esulta: “Centinaia di bombolette spray … di adesivi, funi, estintori, corde, lucchetti …pennelli, rulli e secchi di vernice” sequestrati.
A, dimenticavo, #Geco è un writer.
E Roma sicura— Katia (@K_a_t_i_a_M) November 9, 2020
#Geco libero.
I muri sono l’ultimo problema di Roma. pic.twitter.com/woIzkLVeta— Alessandro Antinelli (@AleAntinelli) November 9, 2020
Mamma mia meno male che hanno preso Geco, adesso si che me sento sicura, si sì, prima per Roma non se poteva girà, eh. #Geco
— Michela Giraud (@MichelaGiraud) November 9, 2020