Italia in lockdown, per il momento non è un’ipotesi sul tavolo del governo. E anche nelle quattro regioni a rischio non cambia nulla
Da una parte ci sono le richieste dell’ISS basate sui numeri. Dall’altra le decisioni del governo che dopo aver diviso l’Italia in tre come adesso frena. Ecco perché nonostante la richiesta di retrocedere Emilia-Romagna, Campania, Friuli Venezia Giulia e Veneto almeno nella zona arancione, per il momento non è successo nulla.
Lo hanno confermato fonti del Pd vicine al governo. L’ipotesi lockdown nazionale nonostante l’aumento esponenziale dei casi nelle ultime settimane non è all’ordine del giorno e non è prevista nessuna ordinanza specifica. Quindi l’unica a rischiare realmente è la Campania, anche perché la richiesta arriva direttamente da alcuni sindaci e politici locali. Però non sono previste altre ordinanze prima di un nuovo monitoraggio e comunque tutte le decisioni saranno prese dal ministro della Salute, Roberto Speranza.
Decisioni che sembrano in aperto contrasto con quanto detto nel pomeriggio di oggi dai massimi esponenti dell’ISS, i professori Brusaferro e Locatelli. Due delle regioni sopra nominate hanno una occupazione dei posti letto sopra il 30%, due al 29%. E in tutte l’indice Rt di contagio è decisamente superiore a 1,5 che è ritenuta la soglia massima per poter decidere ulteriori restrizioni. Il rischio generale però al momento è ritenuto moderato e quindi almeno sino al fine settimana rimarranno in zona gialla.
Un appello ad intervenire, anche in fretta, oggi però era arrivato dalla Federazione italiana medici di famiglia. Il presidente, Silvestro Scotti, intervistato da SkyTg24, era stato chiaro: “Io deciderei per una zona rossa in tutto il Paese. Mi sembra assurdo che questo sia stato deciso nel momento in cui il Nord aveva percentuali di contagio così importanti e oggi invece si stia rimandando a questa barzelletta del puzzle”.
Intanto qualcosa comunque sta muovendosi in Calabria. Come era stato anticipato da alcuni organi di stampa, infatti, il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ha sentito per ora telefonicamente il fondatore di Emergency, Gino Strada. La conferma è arrivata oggi da fonti di Palazzo Chigi.
Quello di Gino Strada è un nome proposto da alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle e dalle Sardine per mettere ordine alla sanità in Calabria,. Una candidatura forte anche dopo il caso sulla nomina di Giuseppe Zuccatelli come commissario della sanità regionale.
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