Il Presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli ha rilasciato alcune dichiarazioni molto importanti sui dati Covid.
“C’è stata una iniziale ma chiara decelerazione della curva”. Questo è quanto dichiarato dal Presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli durante la conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio delle regioni portata avanti dalla Cabina di regia.
La suddivisione per colori dell’Italia, di cui ricordiamo gli aggiornamenti con Campania e Toscana zona rossa da domani, “sta portando i suoi primi frutti, permette di riuscire a gestire una situazione che comunque rimane critica”.
Per quanto riguarda sempre le questioni inerenti ai vari colori delle regioni, Gianni Rezza, direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, ha precisato che per valutare l’eventuale ritorno delle Regioni al colore giallo ci vorranno comunque due settimane.
“I ricoveri in terapia intensiva infatti sono aumentati notevolmente” aggiunge.
Un primo timido segnale di ottimismo arriva dal fatto che l’indice di replicazione del virus Rt ha iniziato a calare.
L’indice di trasmissibilità si sta riducendo, ma la preoccupazione resta molto alta.
“Ieri – ha detto il Presidente Locatelli – è stato il quarto giorno di fila in cui si osservava un calo nelle terapie intensive. Questo sta a indicare che il sistema che è stato messo a punto funziona. C’è una decelerazione che ovviamente andrà confermata“.
Un primo timido segnale di ottimismo arriva dal fatto che l’indice di replicazione del virus Rt ha iniziato a calare. Da un massimo di 1,7 nelle scorse settimane, è scesa a 1,4.
Il Presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli ha poi aggiunto che ieri ci sarebbe stato secondo i dati il quarto giorno di fila in cui si osservava un calo nell’aumento delle terapie intensive.
“Questo sta a indicare che il sistema che è stato messo a punto funziona. C’è una decelerazione che ovviamente andrà confermata” tuona il Presidente Locatelli.
Ieri l’occupazione delle terapie intensive era cresciuta di 60 posti, il giorno prima 89, tre giorni fa 110 e quattro giorni fa 122.
Durante la conferenza è intervenuto poi anche Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, dichiarando che è in aumento l’età media dei contagiati. “Anche se non siamo ai livelli di marzo” aggiunge.
L’età avanzata è uno dei fattori di rischio più importanti per la gravità della malattia siccome chi è più anziano tende a risentire di più per le condizioni fisiche non delle migliori rispetto ai più giovani.
“Questa settimana – ha infatti aggiunto Brusaferro – possiamo censire una riduzione del parametro Rt“.
La crescita dell’epidemia sembrerebbe quindi che stia rallentando.
Brusaferro però ha cercato di specificare che questo però non si traduce ancora in un calo della curva.
Spiega il presidente dell’Iss infatti che “Da un lato c’è indicazione che misure funzionano, ma numero di casi è ancora significativo, per cui non si deve allentare la tensione. Il rischio resta alto in quasi tutte le regioni d’Italia”.
Inoltre il Presidente Brusaferro ha invitato i governatori a mantenere strette le regole.
“Gran parte d’Italia è nello scenario 3, con alcune Regioni nello scenario 4, con un Rt superiore a 1.5” aggiunge Brusaferro.
“Aumentano infatti le curve dell’occupazione in area medica e nelle terapie intensive. Si stanno raggiungendo le soglie limite, ma bisogna anche considerare i posti letto attivabili nel paese, che stanno già per essere predisposti“.
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