Il fenomeno delle scarpe Lidl è diventato un caso da studiare: moltissime persone si chiedono perché tutti vogliono queste buffe snikers
Il “caso” delle scarpe Lidl ha letteralmente spopolato in questi giorni. La notizia delle snikers con i colori e il marchio della nota catena di supermercati, andate furiosamente a ruba, ha incuriosito tutti. Molti si domandano come mai delle scarpe così strane, o quantomeno discutibili dal punto di vista estetico) abbiano generato una tale voglia di accaparrarsele a tutti i costi. Code, assembramenti, addirittura risse sfiorate nei centri vendita del marchio tedesco in tutta Italia. Persone in fila, in alcuni casi (all’estero, più che altro) in coda dalle prime ore dell’alba. Persone in lacrime se non sono riuscite ad acquistarne un paio, moltissime altre che le rivendono a cifre spaventosamente più alte sui canali internet. La domanda è semplice. Perché?
Una delle motivazioni di questo incredibile successo può essere sicuramente il prezzo. Le scarpe Lidl costano appena 12.99 euro. Una cifra irrisoria per un paio di scarpe da ginnastica. Di certo, e il costo è un chiaro indizio, queste calzature di certo non brillano in qualità e utilizzo di materiali ricercati: ma questo è facilmente intuibile. Va detto che anche altrove si trovano scarpe (forse perfino più belle) a buon mercato. I classici “mercatini” sono ad esempio un classico baluardo del risparmio. E allora perché tutti le vogliono? Difficile ipotizzare anche un fattore estetico. Le scarpe “Lidl” hanno i colori del noto marchio: vale a dire il giallo, il blu ed il rosso. In più, sulla base delle scarpe c’è una ampia banda di colore bianco. Il logo del supermercato campeggia in alto. Possibile siano così belle? In realtà no, perché l’ardito abbinamento di colori rende complicato qualsiasi abbinamento. E allora, perché tutti vogliono queste benedette scarpe?
Il successo delle scarpe Lidl (ma anche delle ciabatte e dei calzettoni, sempre col brand del supermercato) è in realtà frutto di una sagace strategia di marketing. Tutto si basa sulla formula della “limited edition” e soprattutto sul passaparola. Lidl, che è una catena tedesca, ha cominciato a mettere in vendita queste scarpe la scorsa estate, precisamente a luglio, solo in Germania. Le ha presentate senza fronzoli, evidenziando bene la “limited edition” di questi articoli. Spesso, anche altri famosi marchi hanno creato prodotti con il loro “brand”: un modo per fidelizzare i clienti. Una grande mossa strategica è il prezzo poco più che simbolico. Vendendo delle scarpe a soli 13 euro, Lidl ha voluto dimostrare ai propri clienti di volergli quasi fare un regalo. Ma solo per pochi. Ecco perché molti le hanno comprate giusto “per sfizio” e poi, una volta che le scarpe erano sparite dagli scaffali, si è lasciato fare al passaparola. Altre piccole apparizioni a scaglioni, sempre in poche unità, e sempre più gente che ha cominciato a dire “le voglio anche io, costano poco!”.
Lidl non ha mai fatto una piega e ha sempre rilasciato col contagocce le forniture successive, aumentando l’aspettativa e lasciando che ad alimentare il successo di queste scarpe fossero i social e il passaparola. Solo qualche fugace apparizione sui volantini e agli ingressi dei supermrcati con cartelli pubblicitari per “risvegliare l’appetito”, far vedere un prodotto che poi di fatto è introvabile: così nasce l’accanimento e il desiderio di avere qualcosa solo perché è raro e soprattutto perché solo in pochi possono averlo. Viene da sé poi la brama di possedere queste scarpe a tutti i costi, fino a spendere fino al 20000% del valore: qui entrano in gioco gli speculatori. Ma questo a Lidl non interessa: le buffe scarpe col proprio marchio continueranno a essere rilasciate in pochi esemplari. E intanto sempre più persone hanno imparato a conoscere la catena di supermercati Lidl…
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