Se a causa delle misure anti Covid dovessero essere proibiti i cenoni di Natale e Capodanno, andrebbero in fumo ben 5 miliardi di euro. Lo assicura la Coldiretti
Il Natale 2020 sarà il primo (e si spera l’ultimo) a essere condizionato dall’emergenza Covid. Una pandemia che impone al governo italiano misure sempre più restringenti per limitare i contagi. E’ inevitabile che anche le festività in arrivo a dicembre saranno condizionate dai continui provvedimenti e dpcm che servono a limitare la vita sociale delle persone e gli spostamenti. Ma questa volta, con il Natale e il Capodanno alle porte, le possibili limitazioni saranno ancora più dure da digerire. E il termine non è casuale, visto che a essere colpiti dalle misure restrittive dovrebbero essere proprio i cenoni di Caodanno e di Natale. Secondo l’analisi della Coldiretti, le (probabili) limitazioni negli spostamenti tra regioni fermerà 10 milioni di italiani, che nello scorso anno sono andati in viaggio, oppure si sono spostati per raggiungere parenti o amici. Per il turismo, la perdita stimata è di ben 1.4 miliardi di euro, contando anche gli stop agli acquisti per alloggi, ristorazione, trasporti e shopping.
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Ma la mazzata più grande arriverebbe dal divieto ai cenoni e ai pranzi delle feste. Anche con un limite di massimo 6 persone che possono radunarsi, ci sarebbe un crollo della spesa per il cibo. In questo caso, il rischio è di perdere i 5 miliardi di euro spesi dagli italiani per festeggiare Natale e Capodanno. Il limite di 6 persone è molto al di sotto della media, che vede seduti alle tavole delle feste 9 persone circa. E di conseguenza crollerebbero le spese, con 70 milioni in meno tra pandori e panettoni, 74 milioni di bottiglie di spumanete in meno, per non parlare delle tonnellate di pasta. In fumo anche 6 milioni di cotetchini, zamponi e frutta secca, più gli altri alimenti tipici delle feste. Una vera e propria sciagura economica che andrebbe a colpire duramente i pranzi e le cene di Natale, storicamente molto cari agli italiani. Nel nostro paese, il calo di consumi alimentari nel 2020 è stato di circa il 12%, con una media di 30 miliardi di euro persi. Questo senza contare i danni per le chiusure di ristoranti e bar.
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