Proprio oggi che si celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, altri due casi in Italia: a Padova e in Calabria
Altri due donne hanno perso la vita in Italia oggi. Altri due femminicidi, proprio nel giorno in cui si celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Entrambe vittime dei propri partner, le persone con cui hanno condiviso momenti speciali dalle quali nessuno si aspetterebbe un “tradimento” del genere.
Entrambe vittime della gelosia, perchè spesso gli uomini tendono a considerare le proprie compagne come fossero di loro proprietà.
I casi si sono verificati a Padova e in Calabria. Il primo omicidio è avvenuto a Cadoneghe: L’omicida si chiama Jennati Abdefettah, ha 40 anni, è marocchino e fa il magazziniere. L’uomo ha ucciso la donna per uno scatto di gelosia con una coltellata al petto, poi ha chiamato i carabinieri.
La compagna, trovata distesa sul letto, aveva già denunciato i comportamenti violenti dell’uomo, salvo poi ritrattare. I figli della coppia sono stati affidati ad un’amica della madre.
In Calabria invece un uomo è stato sottoposto a fermo del pm perché ritenuto l’autore dell’omicidio della donna di 51 anni il cui cadavere è stato trovato nascosto tra gli scogli a Stalettì, sulla costa ionica catanzarese.
Si tratta di un 36enne di Badolato che, secondo le indagini dei carabinieri, aveva una relazione extraconiugale con la donna. Il movente del delitto, anche in questo caso, è di natura passionale.
Violenza sulle donne: le parole di Mattarella
“Le notizie di violenze contro le donne occupano ancora troppo spesso le nostre cronache, offrendo l’immagine di una società dove il rispetto per la donna non fa parte dell’agire quotidiano delle persone, del linguaggio privato e pubblico, dei rapporti interpersonali”. Ha commentato così gli ennesimi episodi avvenuti oggi in Italia il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Lo stesso Mattarella ha poi invitato le istituzioni a prestare sempre più attenzione a questi avvenimenti, così come è necessario che le donne in pericolo si rivolgano “a chi può offrire un supporto e prevenire la degenerazione della convivenza in violenza”.