Rita Levi Montalcini ha fatto la storia delle scienze di ogni tempo. Una donna libera così come lei amava definirsi sempre.
Una donna che cambiò gli schemi della storia.
Da sola ha abbattuto ogni stereotipo di genere ed è divenuta la “donna libera” che con i suoi risultati in campo scientifico ha cambiato il modo di vedere il mondo di molte donne della sua epoca.
Rita Levi Montalcini è stata e sarà per sempre una perfetta icona di vita e di vissuto. Una donna che non si è mai arresa davanti a nulla. Ha vissuto sia la prima che la seconda guerra mondiale. Le due più grandi guerre della storia contemporanea.
Durante la seconda guerra mondiale nemmeno le bombe nemiche la fermavano dallo svolgere il ruolo che aveva scelto di avere. Durante il 1944 divenne medico e dovette curare molti pazienti vittime di epidemie.
A tal proposito dichiarerà: “Era in corso un’epidemia di tifo, i malati morivano a decine. Facevo di tutto, il medico, l’infermiera, la portantina. Giorno e notte. È stato molto duro e ho avuto fortuna perché non mi sono ammalata”.
Parole che dimostrano quanta dedizione avesse nei confronti della sua vocazione.
Di lei il mondo ricordo il profondo apporto che diede nel campo delle scienze e la grandezza del valore umano che possedeva.
E’ stata senatrice a vita nel gruppo misto dal 1 Agosto 2001 fino al momento della morte “per il grande lustro dato alla patria con i suoi successi in ambito scientifico“.
Una donna che in sé racchiudeva l’essenza e l’esempio di quanto una donna da sola potesse cambiare il mondo.
“L’umanità è fatta di uomini e donne e deve essere rappresentata da entrambi i sessi” dichiarava spesso, ispirando generazioni e generazioni di giovani con cui tanto amava lavorare.
Durante il corso della propria vita ha rinunciato per scelta a un marito e a una famiglia per dedicarsi interamente alla scienza.
Riguardo alla propria esperienza di donna nell’ambito scientifico, descrisse i rapporti con i propri collaboratori e studiosi sempre amichevoli e paritari.
Ha sempre sostenuto, in una epoca in cui non era facile farlo, che le donne costituissero al pari degli uomini un immenso serbatoio di potenzialità, sebbene ancora lontane dal raggiungimento di una piena parità sociale.
Di lei si ricorda una dichiarazione in particolare che tutt’oggi ci emoziona come la prima volta che la sentimmo.
“Ho perso un po’ la vista, molto l’udito. Alle conferenze non vedo le proiezioni e non sento bene. Ma penso più adesso di quando avevo vent’anni. Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente”.
Rita Levi-Montalcini muore il 30 Dicembre 2012, all’età di 103 anni, nella sua abitazione romana nel viale di Villa Massimo, nei pressi di Villa Torlonia a Roma.
Il 31 Dicembre viene allestita in suo onore la camera ardente presso il Senato e il giorno seguente la salma viene trasferita a Torino, accolta da una breve cerimonia privata con rito ebraico.
Il 2 Gennaio 2013 si svolgono i funerali in forma pubblica.
Dopo la cremazione le sue ceneri sono state sepolte nella tomba di famiglia nel campo israelitico del Cimitero monumentale di Torino.
Da sola, ha cambiato le prospettive di tutto il mondo e non sarà mai dimenticata.
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