Assegno unico 2021 per le famiglie: come funziona e a chi spetta

Assegno unico 2021 per le famiglie: dal 1° luglio del prossimo anno scatterà una mini rivoluzione per chi ha figli. Ecco chi può riceverlo

A modo suo è una piccola rivoluzione: dal 1° luglio infatti arriverà l’assegno unico 2021 per i figli. Un sostegno che partirà dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni dei figli ed è stato inserito anche nella nuova Legge di bilancio. Due le possibilità per sfruttarlo: ricevere direttamente l’assegno oppure ottenere un credito d’imposta.

Assegno unico per le famiglie. come funziona (Pixabay)

Le stime confermano che l’assegno unico potrebbe interessare l’80% dei nuclei familiari con figli per un aumento del reddito peri al 68% delle famiglie beneficiarie. Ma quali sono? Il beneficio potrà essere corrisposto a tutti i cittadini italiani ed europei, così come ai cittadini extra-comunitari con regolare permesso di soggiorno e residenti in Italia da più di 2 anni.

Un sostegno al reddito non solo per i lavoratori dipendenti, pubblici e privati. Ne potranno godere infatti anche gli autonomi, i liberi professionisti e i disoccupati. Ma la novità è anche che potrà essere corrisposto direttamente ai figli con età compresa tra 18 e 21 anni anche se i maggiorenni avranno un assegno ridotto rispetto a quelli minorenni. In più rispondere dovranno essere iscritti all’università o a un corso di formazione scolastica o professionale.

Assegno unico 2021, come calcolare gli importi e quanto può arrivare alla famiglia

Bonus 2021, tutte le agevolazioni per i risparmi delle famiglie sono sul tavolo del governo. L’ammontare dell’assegno unico sarà composto da due parti, una quota fissa e una variabile. Questa sarà calcolata in base al numero dei figli presenti in famiglia e alla loro età, considerando anche il coefficiente Isee.

A chi spetta e cosa copre l’assegno unico (Pixabay)

L’importo dell’assegno sarà la somma di una parte fissa tra 10 e 100 euro e di una parte variabile a seconda della situazione economica della famiglia. Una voce che sarà probabilmente azzerata per le famiglie che supereranno i 50 mila euro di Isee. Inoltre a
partire dal terzo figlio in su, l’assegno sarà maggiorato del 20% e i figli disabili avranno diritto ad una maggiorazione tra il 30 e il 50%. Quindi come calcola l’Istat l’importo complessivo dovrebbe essere in media di 250 euro al mese a fronte dei 97 di oggi.

Saranno intanto prorogate fino a luglio altre due forme di sostengo al reddito come il Bonus mamma domani, che potrà essere richiesto dalle future mamme che entrano nel settimo mese di gravidanza. Ma anche il Bonus-bebè, valido per il primo anno di vita dei figli neonati ma anche per il primo anno dall’ingresso in famiglia dei figli adottati.

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