C’è paura per il vaccino Covid-19: a quanto pare degli hacker vorrebbero attaccare la catena del freddo. Ecco tutti i dettagli a riguardo.
Ad accendere i riflettori sul pericolo è la nota azienda statunitense IBM che, come riporta FanPage, ha lanciato un allarme decisamente spaventoso.
Degli hacker, infatti, starebbero prendendo di mira tutte le aziende deputate al traporto ed allo stoccaggio del vaccino contro il Coronavirus.
Ecco che cosa sappiamo.
Paura sul vaccino Contro il Covid-19: degli hacker potrebbero rovinare tutto
La notizia fa veramente rabbrividire.
Secondo IBM, infatti, ci sarebbero degli hacker che stanno tentando di attentare alla sicurezza ed alla consegna dei vaccini contro il Coronavirus.
Il vaccino Pfizer-Biontech era in fase di sperimentazione finale già un mese fa.
Nel frattempo, ormai, la situazione è progressivamente migliorata!
Anche l’azienda Moderna ha messo a punto un vaccino veramente molto efficace ed, in Europa come in America, si attende ormai solo l’arrivo delle dosi.
Un paese, infatti, inizierà il vaccino prima di tutti: e non è né europeo, né americano.
Come dichiarato oggi dal ministro Speranza, il picco delle vaccinazioni toccherà il suo massimo, in Italia, intorno alla prossima primavera.
Qui trovate tutte le informazioni riguardo al vaccino, quanto costa e chi potrà farlo per prima.
Il vaccino, comunque, può e deve essere conservato a basse temperature.
Qui vi avevamo già parlato di quello Moderna che può andare anche in frigo!
Questa notizia, comunque, pone l’accento sull’allarme lanciato dall’azienda statunitense IBM che avrebbe rilevato attività sospette da parte di hacker.
L’obiettivo di queste infiltrazioni sarebbero le aziende che si stanno preparando a trasportare il vaccino.
Si stanno mettendo a punto, infatti, tecnologie in grado di mantenere inalterata la bassissima temperatura necessaria.
IBM ha iniziato da subito a monitorare il web alla ricerca di minacce informatiche che potrebbero danneggiare chi lavora contro il Covid-19.
La task force istituita dal colosso americano ha individuato diversi tentativi di phishing rivolti a molti dipendenti delle aziende coinvolte nel trasporto.
Il vaccino, infatti, ha bisogno di viaggiare ad una temperatura che sia sempre e costantemente a -70 gradi.
Vista la sua delicatezza, quindi, molte aziende stanno iniziando ad adeguarsi alla tecnologia necessaria per trasportalo in totale sicurezza.
Qualcuno, però, sembra voler mettere i bastoni tra le ruote a… tutti quanti!
Numerose email stanno tartassando i dipendenti delle aziende coinvolte.
Si tratta di tentativi piuttosto temibili, nei quali si cerca di carpire informazioni private e personali.
Non si tratta della solita mail dove il principe nigeriano caduto in disgrazia chiede al malcapitato di turno di mandargli denaro.
Sarebbero tentativi piuttosto elaborati di “rubare” le credenziali dei dipendenti oltre che molti dati personali relativi alla loro vita.
L’obiettivo?
Impersonare gli stessi dipendenti precedentemente raggirati, per rapportarsi con altri lavoratori di fascia più alta.
Gli hacker, quindi, riuscirebbero ad avere accesso ai dati interni e più personali delle aziende, prendendo di mira le informazioni più sensibili.
Quelle riguardanti il vaccino contro il Covid-19, il suo trasporto e la sua distribuzione.
Questo è, sicuramente, uno degli obiettivi più ghiotti ed ad alta priorità di moltissime persone.
Non ultime, sostiene IBM, anche quelle che formano il Governo di altri paesi.
Secondo l’azienda statunitense, infatti, gli hacker sarebbero “di Stato”.
Inizia, quindi, una nuova “battaglia” che si gioca sulla pelle dei comuni cittadini in attesa della salvezza.
Il vaccino rappresenta, sicuramente, una soluzione a tanti dei problemi che stanno funestando il mondo intero.
L’idea che ci sia qualcuno che lavora nell’ombra, nel tentativo di mettere le mani sulle dosi o di prendere controllo di una parte dell’operazione è decisamente spaventosa.
In coda a questo articolo ci sentiamo comunque di ricordavi quanto sia necessario,
soprattutto oggi, fare attenzione con i dispositivi elettronici.
Spesso, infatti, riversiamo nel nostro smartphone o nel nostro computer moltissimi (anche troppi) dati personali.
Qui trovate un articolo che parla delle password più comuni nel mondo: c’è anche la vostra?