La Stella di Natale è uno dei simboli delle festività. La pianta con i tipici fiori rossi, però, può essere un pericolo serio per i nostri cani e gatti
Le feste di Natale si avvicinano, e nonostante le restrizioni e i divieti per contrastare l’epidemia Covid, ogni italiano cercherà di viverle come se tutto fosse normale. Non sarà semplice, ma uno dei simboli di questo periodo non mancherà nelle nostre case. Si tratta della Stella di Natale, la pianta tipica delle festività: i suoi grandi fiori rossi sono uno dei simboli del Natale. E’ consuetudine, infatti, che questa pianta venga regalata, oppure semplicemente acquistata per dare colore alla nostra casa.
Ma la bella Stella di Natale può nascondere delle insidie: infatti, si tratta di una pianta che può essere nociva per i nostri cani e i nostri gatti. Le sue foglie, infatti, sono tossiche se ingerite dai nostri animaletti domestici. Nulla di grave, perché in ogni caso la vita dei nostri amici non sarà in pericolo: ma nausea e vomito saranno inevitabili, con conseguente disagio per tutta la famiglia.
Stella di Natale, perchè è pericolosa per i nostri animali
Tuttavia, se si riceve questo regalo non bisogna farsi prendere dal panico: gettare la pianta sarebbe un peccato. Sono sufficienti, invece, alcuni piccoli accorgimenti. Premesso che questa pianta non vive molto: 6-8 settimane è il suo periodo medio. La Stella di Natale va annaffiata molto spesso, ma è difficile farla vivere a lungo. L’Euphorbia pulcherrima (il suo nome scientifico) deve essere tolta dalla portata degli animali domestici. Le foglie, ad esempio, possono essere assaggiate per gioco e ingerite.
E’ sufficiente, quindi, mettere la stella su un ripiano dove il nostro cane non potrà arrivare. Nel caso dei gatti, invece, è opportuno circondare la pianta con carta argentata: in questo caso il felino sarà infastidito dai riflessi e non dovrebbe andare a mordicchiare le foglie. In ogni caso, nessuna paura: anche se i nostri amici a quattro zampe andranno a mangiare le foglie della stella, non ci saranno rischi per la loro vita. Nausea, vomito e nient’altro: ma sempre meglio evitare, no?
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