Sono 70.000 i nuovi agenti in campo per controllare gli spostamenti di Natale e Capodanno: ecco cosa succederà in Italia.
Tutta Italia si chiede cosa avverrà a ridosso di Natale e Capodanno.
Le festività natalizie, infatti, rappresentano uno snodo importante riguardo la lotta alla pandemia di Coronavirus.
Tra polemiche, regioni gialle, arancioni e rosse, nuovi DPCM e paure ecco qual è il piano del Viminale per evitare che il Natale diventi il motore della terza ondata.
La paura, anche se non sembra, giocherà un ruolo importante per quanto riguarda le festività natalizie di questo 2020.
Il nuovo DPCM, infatti, e le indicazioni riguardo cosa è possibile fare (e cosa no) nel periodo di Natale e Capodanno hanno riacceso un dibattito che si era spento a fatica.
Cosa fare durante le festività in piena pandemia?
Le indicazioni del Governo sono chiare: tutta Italia sarà gialla dal 21 Dicembre al 6 gennaio, in modo da permettere a tutti di raggiungere i propri cari per le feste.
Ma in quella finestra di tempo, cosa succederà?
Il dibattito è veramente molto acceso: a quanto pare, infatti, tra il 21 Dicembre ed il 6 Gennaio verranno vietati tutti gli spostamenti, anche quelli fra gli stessi Comuni.
Una decisione che fa discutere, vista la situazione ambigua di molti paesi.
Ci sono famiglie che, pur vivendo in due comuni diversi, si trovano a soli 100 metri di distanza; altre che, invece, appartengono allo stesso comune ma sono separate da chilometri.
Il caso di Roma, ad esempio, è esemplare: chi vive a Roma, infatti, a quanto pare potrà andare a trovare i familiari.
Mentre, invece, chi vive in un paese disseminato di comuni (situazione standard per molte realtà italiane) potrebbe trovarsi diviso dalla famiglia.
Anche se la distanza è inferiore ai 100 metri!
Il piano del Viminale per monitorare la situazione, comunque, non si fa attendere.
Una circolare è girata oggi per tutte le prefetture italiane.
A riportarlo è SkyTg24, che sottolinea le parole di Gabrielli, il commissario della Polizia: “servizi mirati” e “massima attenzione”.
Natale, Santo Stefano e Capodanno saranno, ovviamente, i giorni in cui la stretta si farà più dura.
Proprio per evitare che qualche furbetto, con l’aiuto della rilassatezza natalizia, decida per conto proprio come muoversi e cosa fare.
In molti italiani, intanto, non perdono occasione per dichiarare che andranno lo stesso a trovare i loro cari.
Su internet, infatti, sono tantissimi gli utenti che si lasciano andare a commenti decisamente stupefacenti.
Il Viminale, però, non ha intenzione di farsi cogliere impreparato.
Le principali arterie e le stazioni saranno sottoposte ad un controllo strettissimo: la bellezza di settantamila agenti sarà presente sul territorio alla ricerca di eventuali trasgressori della legge.
Il commissario Gabrielli, quindi, ha chiesto alle Forze dell’Ordine uno sforzo speciale, da svolgere proprio nei giorni più “caldi”.
Quelli delle feste e soprattutto, come abbiamo detto sopra, nel 25 ed il 26 Dicembre così come per la notte di Capodanno e l’1 Gennaio.
Aeroporti, stazioni, autostrade: tutto sarà minuziosamente sotto controllo così come anche le nostre strade, presidiate da numerose pattuglie dei vigili.
Ovviamente sarà sempre concesso spostarsi, nei limiti imposti dal nuovo decreto, soprattutto se muniti di autocertificazione.
Potranno valicare i confini del proprio Comune tutti coloro che si recano da parenti invalidi, per prestare loro l’aiuto necessario e le cure debite, così come coloro che dovranno muoversi per comprovate ragioni lavorative.
Tutti gli altri, purtroppo, dovranno rassegnarsi ad un Natale ed un Capodanno piegato alle esigenze che ci vengono imposte dal Coronavirus.
Questo vuol dire che, anche chi si trova da solo, senza nessun affetto vicino, dovrà purtroppo arrendersi alla dura realtà.
Il rischio, infatti, è quello di una multa decisamente salata: qui trovate le sanzioni “normali” che vengono applicate nella vita di tutti i giorni per chi trasgredisce le norme anti Covid-19.
In questo caso specifico, se si viene beccati, oltre al danno ci sarà anche la beffa: non solo, quindi, una maxi-multa ma anche l’obbligo di ritornare alla propria abitazione.
Da soli.
Il sacrificio richiesto ai cittadini, comunque, è necessario.
Non si tratta di un capriccio o di una imposizione dall’alto: l’idea è quella di cercare di arginare quanto più possibile la terza ondata.
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