Una rapina avvenuta a Napoli e che ha fatto subito il giro del web suscitando non poche polemiche. Oggi i rapinatori raccontano la loro verità.
La vicenda aveva sconvolto l’opinione pubblica tutta. In questi giorni se ne è parlato in ogni salsa, ma di certo nessuno si aspettava una reazione di questo tipo da parte di coloro che si sono macchiati di questo gesto.
La violenta rapina ha visto coinvolti fra i 6 e gli 8 ragazzi i quali sono stati tutti ripresi dal telefono di un residente che sembra aver poi postato tutto sui social facendo il giro del web. Una scena cruenta e davvero di enorme impatto emotivo.
I colpevoli sono stati identificati grazie a immagini e testimonianze e grazie quindi a tutto il materiale fornito alla polizia. Gli ultimi sviluppi hanno invece mostrato un quadro degli assalitori ben diverso.
I rapinatori del rider 50enne di Napoli raggiungono la questura e parlano fra le lacrime
Il video che ha fatto il giro del web in poche ore mostrava l’uomo di 50 anni alle prese con i ragazzi mentre cercava disperatamente di difendersi per poter lavorare liberamente. Un uomo che continuava a svolgere questo lavoro proprio per la famiglia e poter arrivare alla fine del mese fra spese e varie.
Gli aggressori lo avevano prima speronato, poi spinto violentemente a terra e picchiato a calci e pugni. Lo scooter rubato apparteneva alla figlia del rider cinquantenne ed era un regalo per il compimento della sua maggiore età.
Tutti i tentativi del malcapitato rider sono purtroppo stati vani, non c’è stato nulla da fare per lui. Il calore e l’amore di Napoli si è però subito fatto sentire e nel giro di poche ore c’è stata una grande raccolta fondi che ha visto coinvolti anche personaggi dello sport.
I rapinatori hanno però deciso di raccontare la loro verità dopo essere stati fermati dai carabinieri ed essere stati trasportati in questura dal comando di carabinieri, il tutto ripreso in un video che ha fatto subito il giro del web.
“Volevamo andare a mangiare un panino, poi abbiamo visto quella moto nuova e abbiamo fatto la rapina. Troppa violenza? Era la nostra prima rapina” hanno raccontato fra le lacrime i rapinatori del padre di famiglia quando poi sono arrivati in Questura.
Dei sei rapinatori identificati solamente due erano maggiorenni mentre gli altri quattro non hanno ancora raggiunto la maggiore età. Tutto questo ha innescato non poche polemiche anche sul web.
Da un lato chi condannava i rapinatori in modo netto mentre dall’altro chi ha invece tenuto in considerazione l’età dei ragazzi coinvolti scagliandosi contro la famiglia dei ragazzi minorenni. Una opinione univoca a tal proposito non c’è. Resta di fatto che un uomo di 50 anni non è riuscito a svolgere il proprio lavoro, è stato rapinato, ma il calore di una città lo ha salvato da, purtroppo, una situazione di forte crisi economica.
Hai 50 anni, tiri a campare facendo il #rider e una sera mentre lavori sotto la pioggia e il freddo, 6 delinquenti ti picchiano e dopo aver resistito con tutte le forze, ti portano via lo scooter, dopo 2 ore 600 napetani ti donano 8000€.
Il bene vince sempre. #Napoli— Roberta Strazzulli (@robertanestam) January 3, 2021
I ragazzi, aggressori del #rider a #Napoli, sono parenti di esponenti di spicco del clan di #camorra dei Di Lauro.
Fuori dalla Questura, i parenti presenti, li hanno difesi dichiarando “erano ubriachi, era una bravata”.
La mela non cade mai lontano dall’albero.#tagliola #camorra https://t.co/JB1Rb1DZbt— Il Buonismo Non Esiste (@EsisteIl) January 5, 2021
#rider #napoli pic.twitter.com/lqKNyrR486
— Lord Nunzio Tannoia (@toniatutattoo) January 5, 2021
Ultimo aggiornamento sulla vicenda: Vincenzo ha incontrato Gianni, che ha accettato solo la metà della somma raccolta. L’altra metà sarà devoluta ad associazioni di beneficenza.
Quanta dignità… ❤️ pic.twitter.com/6DjYvqylEh— Gianluca Abate (@Aba_Tweet) January 4, 2021