E’ giunto il momento tanto atteso. Il Ministro Speranza ha firmato l’ordinanza che disciplina le regioni dal 10 al 15 Gennaio. Chi è in arancione?
Proprio a tal proposito c’era stata non poca confusione per quanto riguarda la comprensione di ciò che sarebbe stato fatto in questi giorni. C’era bisogno di fare chiarezza necessariamente.
Bisogna dire che si è parlato davvero poco delle zone rosse e tutt’oggi non è del tutto chiaro se non ci saranno più o se ci saranno ancora. Risulta ancora necessario invece comprendere se esistono davvero zone bianche e quando verranno riconosciute.
Insomma il tutto è ancora da scoprire, ma proprio 1 ora fa il Ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza che disciplina i giorni che vanno dal 10 al 15 gennaio e le zone che saranno arancioni.
Il Ministro Speranza firma l’ordinanza: quali sono le zone arancioni? Le polemiche
Secondo quanto si apprende dall’ordinanza appena firma dal Ministro Speranza, sarebbero cinque le regioni che andranno in area arancione. Si tratta infatti della Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto.
Il titolare del ministero della Salute, Roberto Speranza ha infatti firmato una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 10 gennaio fino a venerdì 15 gennaio (data in cui scadrà il DPCM) basandosi ovviamente sui dati.
Il ministro nel commentare quanto firmato ha poi dichiarato: “Dobbiamo tenere il massimo livello di attenzione perché il virus circola molto e l’indice del contagio è in crescita“.
Secondo quanto riportato dai microfoni del tg3, Francesco Boccia, Ministro per gli Affari Regionali, ha aggiunto a tal proposito che “con il sistema delle fasce “teniamo il paese in sicurezza ed evitiamo il lockdown” sottolineando poi quanto sia “necessario tenere sotto controllo la curva per tutelare i più fragili e le reti sanitarie”.
Il Presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, non le ha mandate però a dire mostrandosi contrario a questa decisione. A tal proposito ha infatti subitamente dichiarato, il tutto riportato dall’ansa, che “la semplice definizione dei colori e delle relative fasce, che è basata su di valutazioni che molte volte cambiano con frequenza molto rapida, vanno nella direzione opposta a quello che chiedono i cittadini e le imprese creando solo incertezze e danni economici rilevantissimi“.
Fontana ha poi continuato dicendo che secondo il suo punto di vista è “necessario porre in essere, su scala nazionale, un’organizzazione che vada oltre a valutazioni settimanali e comunque basate sul breve periodo“.
Per Fontana, in conclusione, “serve un sistema più consolidato, in grado di garantire certezze concrete in ogni ambito, sia produttivo, sia di carattere famigliare, come ad esempio per l’attività scolastica”.
Il Presidente della regione Lombardia non ha preso benissimo il passaggio della sua regione in zona arancione, che sia questo l’inizio di un nuovo scontro fra Governo e regioni?