Il 2020 non è stato caratterizzato soltanto dall’emergenza Covid: l’anno appena trascorso è stato quello più caldo del decennio assieme al 2016. E questo nonostante il lungo lockdown
Il 2020 non sarà ricordato soltanto come il funesto anno del Covid: quello appena trascorso conquista un altro (poco gradevole) primato. E’ stato l’anno più caldo del decennio, assieme al 2016. Ebbene sì, un altro triste primato: e chi pensava che tra gli anni più caldi ci fosse anche il celebre 2013 si sbaglia, perché quello finito da pochi giorni lo ha superato.
I dati emergono dallo studio del consorzio Copernicus, che è il programma dell’Unione Europea per l’osservazione del meteo nel nostro pianeta. In generale, tutti i sei ultimi anni sono stati quelli più caldi mai registrati, con il 2016 e il 2020 che spiccano tra tutti. La temperatura media mondiale più alta mai registrata è quella relativa al 2016. Si pensava che nel 2020 le emissioni ridotte a causa dei lockdown in tutto il mondo potessero contribuire in modo positivo alla temperatura.
Il 2020 anno “infernale” anche per il caldo anomalo. Dicembre mese record
E invece non è stato così. Le rivelazioni di anidride carbonica nell’aria si sono ridotte, ma non tanto da contribuire all’abbassamento delle temperature del pianeta. Il confronto di Copernicus è stato fatto analizzando i dati che vanno dal 1850 al 1900, e dal 1900 agli anni 2000. Adesso la temperatura media è più alta di 1.25° rispetto al periodo pre-industriale, in Europa arriva fino a 1.6° gradi in più.
Nello scorso dicembre temperature molto più calde della media in Canada, Scandinavia e Groenlandia. La media si è alzata anche di 3 gradi rispetto al periodo pre-industriale. Altrove è salita fino a 6 gradi. Per questi motivi il 2021 è già finito nel mirino degli studiosi: bisognerà tenere d’occhio l’aumento delle temperature per evitare i disastrosi effetti del caldo, come lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento del livello dei mari.