A causa della crisi per il Covid, i bar e i ristoranti chiusi hanno provocato una crisi drammatica: persi mezzo milione di posti di lavoro
A quasi un anno dall’inizio dell’incubo Covid, i dati della crisi sull’economia e il lavoro sono drammatici. Uno dei settori più violentemente colpiti è quello della ristorazione. Bar e ristoranti – di fatto – chiusi per mesi e mesi hanno letteralmente spazzato via centinaia di migliaia di posti di lavoro. Il dato è drammatico: oltre mezzo milione di persone sono disoccupate. Non basta la cassa integrazione a contenere i licenziamenti. Nonostante gli ammortizzatori sociali e i cosiddetti “ristori” i numeri dei posti di lavoro persi sono drammatici. Con 578.000 disoccupati in più, incassi diminuiti del 48% e un crollo del fatturato di circa 10 miliardi di euro. Le chiusure a causa del Covid, i divieti e le restrizioni orarie hanno – di fatto – messo in ginocchio l’intero settore.
#Covid19#Conte e #Speranza stanno decidendo, in base ai numeri (al lotto) dell’#ISS, quale colore assegnare alle regioni…
Lo chiede #LaScienza pic.twitter.com/wJ6l9hTZhk— Valeria S. (@valy_s) January 8, 2021
Crisi bar e ristoranti chiusi: per oltre mezzo milione di posti di lavoro
La crisi riguarda 330.000 attività di ristorazione, come bar, mense e ristoranti. Colpite anche 70mila industrie alimentari e circa 740mila industrie agricole. Attività che danno lavoro a 3.600.000 persone. Questi i preoccupanti numeri emersi dallo studio di settore di Business Plan Vincente. “La filiera alimentare agroalimentare estesa è il primo settore economico del Paese – spiega l’autore dello studio, Giancarlo Barbarisi – generando un fatturato complessivo di 540 miliardi di euro. Sono quasi 4 milioni i lavoratori coinvolti”. Gli ammortizzatori e i ristori sono insufficienti a venire incontro alla pesante crisi, in quanto non riescono a coprire neanche le entrate minime. La chiusura delle attività di ristorazione durante le festività natalizie è stato il colpo di grazia definitivo.
Oggi i #ristoranti possono stare aperti. Ma la metà sono chiusi. Perché ieri potevano stare aperti, l’altro ieri chiusi, domani chiusi. E allora oggi molti sono rimasti chiusi anche se potevano stare aperti. E io francamente li capisco eccome.
— Fabrizio Biasin (@FBiasin) January 8, 2021
Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto in fascia arancione da domenica. Bar e ristoranti chiusi, le scuole superiori con didattica a distanza. Vietato uscire dal proprio Comune. Spostamenti solo con popolazione fino a 5mila abitanti per un raggio di 30 km.
— Ultime Notizie (@ultimenotizie) January 8, 2021