Slittano i tempi del rientro: il nigeriano salterà sicuramente la finale di Supercoppa contro la Juve
Per rivedere Victor Osimhen in campo ci vorrà tempo. Meglio armarsi di pazienza, perché l’attaccante nigeriano, intanto, deve prima guarire dal Covid19. Ieri, il tampone effettuato ha dato esito positivo. Prosegue, quindi, l’infezione del nigeriano al Coronavirus. Il calciatore è a casa, nei giorni scorsi ha avuto qualche lieve sintomo, ma ora sta bene e attende solo di guarire. Cerca di tenersi in forma come può, ma con il virus addosso non è facile. E il contagio rallenta di molto il rientro. Prima di effettuare l’esame decisivo per i nervi della spalla lussata a febbraio dovrà tornare negativo: troppo rischioso effettuare i test da positivo. Si sono valutate le possibilità di fare comunque gli esami, ma non ci sono le necessarie garanzie. Osimhen, quindi, resta nella sua “bolla”.
Napoli, Osimhen infortunato e anche positivo: mistero sul rientro
Farà un altro tampone la prossima settimana, quando tutti i lievi sintomi saranno del tutto spariti. Ma la questione è soprattutto il suo rientro? Quando torna Osimhen? Innanzitutto il calciatore deve negativizzarsi. Dopodiché potrà fare i decisivi test al nervo della spalla che (si presume) è stato compromesso quando fu “pizzicato” dopo la lussazione della spalla nel match della Nigeria contro la Costa d’Avorio, lo scorso novembre. Si dice che i nervi coinvolti siano tre, ma di certo è quello che permette di sollevare il braccio che si è compromesso. Quando Osimhen farà gli esami si avranno tempi precisi per il suo rientro.
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Il Napoli non si è mai sbilanciato, ma si mormora che per febbraio l’attaccante potrebbe tornare. Ma tutto è fermo al Covid-19: se ne saprà di più solo quando il virus sarà andato via. Di certo, il calciatore non si vedrà in campo per le prossime partite: tra queste anche la finale di Supercoppa italiana contro la Juventus, in programma tra otto giorni, mercoledì a Reggio Emilia. Bisognerà armarsi di pazienza e aspettare febbraio: intanto salgono a due mesi tondi il tempo di assenza del nigeriano dai campi di gioco