Un numero esponenziale di casi Covid rischia di chiudere l’NBA dopo appena tre settimane. Forse, nemmeno il ritorno alla “bolla” può salvare il campionato
L’NBA è già in crisi a causa del Covid: dopo appena tre settimane dall’esperimento del “fuori bolla”, il basket americano rischia di chiudere anzitempo. C’è stata un’esplosione di casi positivi, e già quattro partite della prossima giornata sono state rinviate. Il problema rischia di diventare esplosiva. Il Commissioner della Lega Adam Silver ha indotto una riunione con il cda della lega per trovare una soluzione: le decisioni potrebbero essere imminenti.
Secondo il Sueddeutsche Zeitung già domani potrebbero arrivare scelte clamorose. Tra queste l’ipotesi abbastanza concreta di uno stop al campionato. La “bolla” ossia l’isolamento dei giocatori presso Disneyland in Florida, è un esperimento riuscito nel corso della prima ondata, ma ora non è stato ripetuto. Gli atleti si stanno muovendo liberamente, ma l’esplosione dei contagi è subito diventata preoccupante.
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Basket NBA: l’incubo Covid e la soluzione per salvare i campionati
E l’ipotesi di costruire una seconda “bolla” sembra molto complicata, anche perché la prima fu istituita in emergenza, solo per consentire il completamento dei campionati. La strada della “bolla” stride con il rigido protocollo americano sugli sport di contatti. In pratica, tutti i cestisti entrati nelle vicinanze di giocatori positivi vanno messi in isolamento. Insomma, basta essere stati vicini ad essi. Questo, chiaramente, blocca tutti i giocatori che hanno disputato una partita alla presenza di un positivo.
A questo punto l’NBA deve decidere: evitare una seconda bolla è la priorità, mentre si cercherà di scongiurare lo stop ai campionati. Ma la vera esigenza è di rispettare i contratti televisivi (valore complessivo 2 miliardi) e cercare di giocare il maggior numero possibile di partite. Per ogni squadra ne sono previste ben 62 a stagione. Alla fine, la soluzione dovrebbe essere uno stop di 2-3 settimane, evitando la sospensione definitiva e la restaurazione di una seconda “bolla”. E in Italia? Nel nostro paese il protocollo è molto meno rigido, e alla fine sembra funzionare: per ora i campionati professionistici di basket non sono a rischio.
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