Dopo Trump, prosegue la “censura” arbitraria del social nwtwork Twitter: stavolta a chiudere (ma temporaneamente) è l’account del quotidiano italiano “Libero”
Non bastava il presidente degli Stati Uniti Donald Trump: il social network “Twitter” ha preso gusto nella sua arbitraria “censura”, e stavolta chiude l’account di un giornale italiano, “Libero” del direttore Vittorio Feltri. La pagina del giornale è stata bloccata temporaneamente perché, si legge sullo stesso social, “@Libero_official: l’account risulta “temporaneamente limitato” perché “ha eseguito delle attività sospette”.
Solidarietà al quotidiano è arrivata dal capo della Lega, Matteo Salvini (”Solidarietà a Libero, contro ogni tipo di censura”, ha scritto) e anche dall’altro partito di centrodestra, Fratelli d’Italia, tramite il proprio esponente Federico Mollicone. Quest’ultimo ha scritto: “Twitter è come il “Ministero della Verità” di 1984 (il romanzo di Orwell, ndr) decide cosa è giusto e cosa è sbagliato. Cancellare il maniera arbitraria contenuti giornalistici viola la libertà di stampa e di espressione, che sono tutelate dalla nostra Costituzione. Chiediamo l’intervento dell’ordine dei giornalisti e dell’Agcom“. Solidarietà anche da altri esponenti politici.
Twitter “censura” Libero, la reazione del direttore del quotidiano
Pochi giorni fa Twitter ha “bannato” (bloccato definitivamente) il presidente degli Stati Uniti Donald Trump perché i suoi post incitavano alla violenza, almeno secondo il social network. La decisione ha fatto discutere: molti invocano che sia un’autorità terza a stabilire se un account di un personaggio pubblico (o, in questo caso, di un giornale) debba essere chiuso e non il social network stesso.
Solidarietà a #Libero, contro ogni tipo di censura. @Libero_official
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) January 11, 2021
Come è noto, Twitter (ma anche Facebook e Instagram) blocca gli account e li riattivano a loro piacimento e senza criteri precisi, o quantomeno non resi noti. Piccata la reazione del direttore editoriale di “Libero”, Vittorio Feltri: “Non ce ne frega un c… – ha scritto – noi siamo come Trump, va bene. Ritengo che Twitter sia guidato da una banda di poveri ignoranti che non capiscono le parole, penso possano avere interpretato male alcuni interventi. Mi fa anche piacere sottolineare la loro ignoranza”. Nell’edizione di domani, il direttore Pietro Senaldi scriverà un’editoriale a riguardo.
Ora provo a spiegarlo in un altro modo.
Fate finta che non sia @Libero_official ma il vostro quotidiano preferito.
È un quotidiano ed anche un’azienda.
Un’azienda per cui la rete è business e sopravvivenza.
Un’azienda che prenda di avere diritti inviolabili. pic.twitter.com/KL3tZuOxhI— Guido Crosetto (@GuidoCrosetto) January 11, 2021