A causa dell’aumento del numero dei positivi al Covid-19, Pechino ha deciso di imporre il lockdown a 1,7 milioni di persone
Negli ultimi mesi le notizie che arrivavano dalla Cina sulla pandemia sembravano rassicuranti. In più di un’occasione abbiamo visto locali pieni, feste organizzate senza problemi e tanti assembramenti, seppur con tutti i presenti dotati di mascherina anti contagio. Evidentemente non è tutto oro ciò che luccica e ne abbiamo avuto ancora una volta la dimostrazione.
Il comune di Pechino ha deciso di imporre il lockdown a 1,7 milioni di cittadini. Sono le persone che abitano nel distretto di Daxing, a sud della capitale. In quella zona c’è l’aeroporto, che negli ultimi mesi ha ripreso a funzionare regolarmente, anche se con alcune restrizioni per i voli diretti verso diversi paesi europei. Nell’elenco di questi paesi, tra gli altri, è presente anche l’Italia.
Negli ultimi giorno in Cina sta aumentando nuovamente il numero di casi positivi al Covid-19. La pandemia mondiale non sembra dunque arrestarsi nemmeno nel paese che l’ha dovuta combattere per primo e per primo sembrava fosse pronto ad uscirne. Non è così. Nel distretto di Daxing, quartiere che si trova a sud della capitale asiatica, c’è stato un notevole aumento di casi nelle ultime ore.
Per questo motivo il comune di Pechino ha preso una decisione drastica: ha imposto il lockdown a 1,7 milioni di persone. I cittadini che si trovano nella zona di Daxing non potranno mai uscire di casa. Come è già successo un anno fa, saranno i rider gli unici a poter girare per le strade. E proprio i rider si occuperanno di portare nelle case della gente tutto il necessario per la sopravvivenza.
Un brutto ritorno al passato quindi per la Cina. La zona colpita da questo grosso focolaio è quella dell’aeroporto. Pare infatti che il ritorno in Cina di tutti coloro che erano usciti dal paese negli ultimi mesi abbia riportato il virus nel paese. I casi ufficiali riscontrati all’interno dell’aeroporto sono sei, mentre in tutta la città il numero è salito a quindici. Da questo momento, chiunque arrivi dall’estero avrà l’obbligo di fare 14 giorni di quarantena in una struttura centralizzata.
Ma non è finita, per ulteriori 14 giorni queste persone avranno notevoli restrizioni, per evitare altri contagi. Quindi, il numero di giorni di prevenzione sale a 28. Lo ha affermato Xu Hejian, portavoce della municipalità, in una conferenza stampa: “I casi rilevati a Daxing hanno fatto comprendere che la situazione è ancora dura e complessa e che non è possibile essere superficiali sulla prevenzione”. L’obiettivo è quello di importare altri positivi dall’estero.
Il cosiddetto rimbalzo domestico è la principale causa di contagio di questi ultimi giorni. Pare che siano rientrati in Cina alcune persone uscite per questioni di lavoro. Alcune di queste persone dovevano sicuramente essere positive al rientro ma la positività non è stata individuata perché era ancora in incubazione. A questo punto il Covid è stato trasmesso agli altri componenti della casa, che hanno finito per contagiarsi l’uno con l’altro.
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